Nell’ultimo Consiglio di amministrazione di venerdì scorso, all’Ad di Telecom Italia Marco Patuano è stato conferito il mandato per “approfondire le opzioni riguardanti una possibile integrazione” tra Tim Participacoes –che controlla Tim Brasil– e Oi.
La decisione Telecom Italia di intavolare un’offerta per integrare le sue attività brasiliane con quelle di OI, ha suscitato negli analisti diverse interpretazioni.
Nell’analisi di Equita, l’unione con Oi “comporterebbe un incremento del rapporto Debito/Ebitda di 0,1 ed anche un lieve peggioramento del multiplo Fcf/Ebitda nell’ipotesi di uno swap in azioni senza conguaglio in denaro”.
Mentre per Kepler Cheuvreux, la mossa di Telecom Italia su Oi era stata prevista, anche se si ipotizza che non ci sarà un’ulteriore azione da parte della compagnia Italiana – che prevede un controllo non inferiore al 51% sugli asset combinati – e l’assenza d’impatto sulla leva finanziaria.
Inoltre, aggiungono gli esperti di Kepler Cheuvreux, un’ipotetica offerta su Oi comporterebbe troppi rischi per Telecom Italia sia dal punto di vista della governance sia dell’esecuzione delle sinergie, portando la compagnia italiana a privilegiare una strategia “stand-alone”.
Positivo il giudizio di Mediobanca Securities che insieme ad altri analisti crede che un consolidamento del gruppo in America Latina, fatto alle giuste condizioni, porterebbe numerosi vantaggi visto l’ammontare delle sinergie in gioco.
Queste analisi, mostrano da una parte l’ottimismo degli esperti, dall’altra lo scetticismo legato alle difficoltà dell’operazione e ai rischi che comporterebbe, anche sul fronte antitrust.
Infine, Mediobanca Securities giudica positivamente la cessione di 6.481 torri in Brasile per un valore di oltre 900 milioni di euro da parte di Tim Participacoes al gruppo American Tower, dato che l’operazione è stata chiusa ad un prezzo migliore rispetto alle previsioni.