Vivendi, già primo azionista di Telecom Italia, continua a raggranellare quote della società. Tra il 16 al 30 dicembre, il gruppo di Vincent Bollorè ha acquistato 116 milioni di azioni per 134,19 milioni di euro. Si tratta di poco meno dell’1% del capitale che porta così la quota Vivendi al 21,4%.
All’assemblea di Telecom Italia del 15 dicembre scorso, Vivendi si era presentata con il 20,5% del capitale e, in quella occasione aveva ottenuto 4 posti in cda – per l’Ad Arnaud de Puyfontaine, il cfo Hervè Philippe, il coo Stephane Rousell e l’indipendente Felicité Herzog – e mandato a monte il progetto di conversione delle azioni ordinarie.
Martedì prossimo, quindi, De Puyfontaine sarà ascoltato dalle commissioni riunite Lavori pubblici e Industria del Senato nell’ambito di un ciclo di audizioni autorizzate dalla presidenza del Senato sui nuovi assetti azionari di Telecom.
L’azionista francese, infatti, non ha ancora svelato le sue carte riguardo la sua strategia, anche se l’ad ha più volte sottolineato che Vivendi – che in Telecom ha investito finora oltre 3 miliardi di euro – intende porsi come ‘unità di comando’ di Telecom Italia e dare, così, le regole del gioco.
La Consob ha quindi reso noto che la posizione lunga complessiva in Telecom Italia di Jp Morgan Chase & Co è scesa sotto la soglia del 10% del capitale sociale al 9,982%. La quota, ritoccata il 7 gennaio, è composta dunque da una partecipazione effettiva 4,828%; partecipazione potenziale 2.438%; altre posizioni lungh 2,716%.
La società italiana ha intanto posticipato la riunione del cda per il preconsuntivo che fornirà i dati di bilancio 2015 dall’11 al 15 febbraio.