Non ci sta Vivendi a passare per l’azionista che approfitterà della necessità di Telecom Italia di ridurre i costi per mandare a casa 15 mila persone.
Il gruppo di Vincent Bollorè – che controlla il 24,9% di Telecom – ha precisato che “è in Italia per sviluppare e investire nel lungo periodo e non per ridurre gli organici”.
L’allarme è stato lanciato ieri da Bloomberg, secondo cui Telecom starebbe considerando la possibilità di tagliare 15 mila posti di lavoro, pari al 30% della forza lavoro e alla metà dei dipendenti occupati nella rete.
Sarebbe questa, secondo la ricostruzione, la risposta dell’ex monopolista al piano Enel presentato oggi a Palazzo Chigi.
Una risposta che segnerebbe un vero paradosso, visto che dovunque la banda larga porta posti di lavoro, mentre in Italia rischia di farne perdere.
Telecom, certo, è stata sempre restia a entrare in progetti comuni con i competitor, ma con l’endorsement pubblico al piano Enel – che coinvolge anche Vodafone e Wind – il rischio non sono solo gli esuberi, con la minaccia di mandare a casa metà dei dipendenti occupati nella rete : c’è anche la questione dei clienti wholesale – 5 milioni calcola Bloomberg – che migrerebbero dalla sua rete a quella di Enel Open Fiber.
Ma il paradosso è anche quello di lasciare al proprio destino quella che era la principale compagnia telefonica del Paese, e con essa anche i suoi dipendenti, da sempre bacino di professionalità e know how riconosciuti in tutto il mondo.