Al momento non è stata definita alcuna nuova strategia tra Telecom Italia e Vivendi, ma una cosa è certa, come ha confermato il presidente Giuseppe Recchi, il futuro dei servizi tlc punta sempre più verso il mondo dei media.
Le telco hanno bisogno di rinnovarsi. Di cambiare pelle.
Si punta tutto sul quad play per poter raccogliere la sfida delle grandi web company americane e diventare player globali.
Pena, essere tagliati fuori da un mercato dove ormai la regola è una: ‘Content is the king’.
E mentre in Italia si stringono accordi con i fornitori di contenuti – Telecom è al lavoro con Mediaset e Netflix e prima dell’estate dovrebbe annunciare le nuove intese – in Francia Vivendi è alle prese con la riorganizzazione della pay tv Canal+ che in futuro dovrebbe avere un ruolo rilevante per i servizi offerti dall’operatore tlc.
Giuseppe Recchi (Telecom Italia): ‘E’ nei media che si svilupperà il futuro dei servizi’
Al momento però nessun cambio di strategia per Telecom Italia dopo l’ingresso di Vivendi come primo azionista con una quota del 14,9% che presto potrebbe arrivare al 22%.
Lo ha detto il presidente di Telecom Italia, Recchi, a margine di un convegno a Torino sulla banda larga: “Al momento non ne abbiamo parlato. Sono cose di cui si occupa il Cda, è in quella sede che si prendono queste decisioni”.
Recchi è poi tornato sul primo incontro con i vertici di Vivendi, in particolare con il Ceo Arnaud de Puyfontaine, e con alcuni rappresentanti del governo italiano avvenuto nei giorni scorsi: “Ogni interlocutore ha avuto modo di verificare che grande opportunità abbiamo per accelerare la crescita della nostra azienda – ha spiegato parlando di Vivendi – Nei vari incontri istituzionali ho assistito alla presentazione di una società industriale dotata di molte risorse e soprattutto competente nel mondo dei media che è il mondo verso cui si svilupperà il futuro dei servizi”.
Recchi ha poi precisato che durante l’incontro “non si è parlato per niente di cambiamenti nel Cda”.
Senza banda ultralarga, difficile distribuire contenuti
Ma, si sa, senza banda ultralarga è difficile poter pensare di distribuire contenuti di qualità, senza interruzioni e sul tutto il territorio nazionale.
Telecom Italia sta portando avanti il proprio piano rapidamente. Da parte del governo però si tarda ancora a far decollare l’ormai ben nota strategia nazionale per la banda ultralarga.
Per concretizzare il tutto si attende la delibera del CIPE che stando alle ultime dichiarazioni del Sottosegretario del MiSE, Antonello Giacomelli, dovrebbe arrivare prima della pausa estiva o al massimo al rientro.
Il presidente di Telecom ieri ha rilanciato sulla questione, dicendo: “Più tardi arrivano gli incentivi dal governo per lo sviluppo della banda ultralarga peggio sarà. E’ necessario che l’esecutivo sblocchi i fondi già attribuiti”.
Recchi ha sottolineato: “Da febbraio stiamo chiedendo che vengano sbloccati i fondi. Se arrivano tardi non possiamo partire. Questo non è solo il problema della banda ultralarga ma della burocrazia di questo Paese che è uno dei nodi da risolvere”.
“Noi – ha osservato il top manager – continuiamo con il nostro piano di investimenti. Il piano è sempre lo stesso”.
In questo senso continuano anche le trattative con Enel. I contatti, ha detto Recchi, “vanno avanti. E’ un lavoro molto intenso tra tecnici”, aggiungendo che “si tratta di trovare sinergie tra due infrastrutture. Vediamo dove riusciamo ad abbassare il costo marginale di intervento”.
Entro la fine dell’anno è atteso, quindi, un nuovo piano.
Vivendi, Bolloré comincia a definire la sua strategia
In attesa di definire una strategia ex novo con Telecom Italia, Vivendi dalla sua sta portando avanti un piano di riorganizzazione all’interno della pay tv Canal+.
All’orizzonte resta ancora la possibilità di un accordo con Mediaset Premium o, secondo alcuni, addirittura l’ingresso di Fininvest in Vivendi.
Il tutto secondo una precisa logica: il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, vuole rilanciare la media company e per farlo ha bisogno di un entourage di fedelissimi.
Una volta definito questo passaggio, allora sarà più facile per il finanziare bretone scoprire totalmente le proprie carte e definire quelli che saranno i futuri passaggi di Vivendi sia in Francia che in Italia, dove conta di restare a lungo.
Succede quindi che il direttore generale di Canal+ Rodolphe Belmer viene rimpiazzato da Maxime Saada e ad agosto, secondo indiscrezioni d’oltralpe, sarà la volta dell’attuale presidente Bertrand Meheut che potrebbe lasciare il posto a Dominique Delport, al momento Ceo di Havas Médias e uomo di fiducia di Bolloré.
Per Canal+ si tratta della fine di un’era dominata dal tandem Belmer-Meheut, secondo Bolloré colpevoli di non essere riusciti a frenare la caduta di Canal+ in Francia, specie dopo l’arrivo a settembre scorso di Netflix e per la spietata concorrenza di BeIn Sports, controllata da Al Jazeera.
Il finanziare intende così riprendere tutte le carte in mano. Dopo l’acquisizione di Dailymotion, la rilevazione delle quote di minoranza in Canal+ e la salita nel capitale di Telecom Italia fino al 14,9%, Bolloré sta cominciando a definire la sua strategia che al momento resta prudente ma molto chiara.