“Non e’ stato deciso niente stiamo ancora valutando, siamo in una fase di riflessione”. A dirlo è stato il consigliere di amministrazione di Telecom Italia, Tarak Ben Ammar, al termine del cda odierno, durato circa sei ore e che ha approvato i conti 2015.
Telecom Italia ha riportato una perdita netta consolidata di 72 milioni di euro, che si confronta con un risultato positivo di 1,35 miliardi conseguiti nell’esercizio precedente. Il Cda proporrà per le sole azioni di risparmio la distribuzione di una cedola unitaria di 2,75 euro.
Quanto alla cessione delle torri, serve ancora qualche riflessione.
Due le offerte sul tavolo, dopo il ritiro di American Tower: quella della cordata formata dal Fondo F2i e dagli spagnoli di Cellnex e quella presentata dalla controllata Mediaset Ei Towers.
Il tandem italo-spagnolo ha presentato un’offerta sull’intero pacchetto del 45% messo in vendita da Telecom Italia per un prezzo che dovrebbe attestarsi a 5 euro per azione (rispetto ai 4,5 messi inizialmente sul piatto dalla cordata).
Cellnex è il principale operatore del settore torri tlc in Europa dove gestisce in totale – tra Italia e Spagna – circa 15 mila siti. Secondo un report di Mediobanca, consulente del gruppo spagnolo, un’integrazione tra Inwit e Cellnex potrebbe portare a più di 500 milioni di euro di creazione di valore.
Cellnex dovrebbe poi proseguire con un’Opa sul capitale flottante (Telecom, a cui rimarrebbe il 15%, comunque resterebbe almeno fino al 2031 un cliente ‘privilegiato’ di Inwit).
Per gli analisti Icbpi, con l’offerta di CellNex-F2i, Telecom potrebbe incassare intorno a 1,3 miliardi di euro.
Più complessa l’operazione proposta da Ei Towers che prevede un’offerta sempre di 5 euro per azione ma implicherebbe l’acquisto da parte di Inwit di 1000 torri tlc, per un valore di 200 milioni di euro e il successivo ingresso di Ei Towers nel capitale della nuova società, con una quota inferiore al 30%. Il cda di Inwit ha già dato il suo via libera all’eventuale acquisto delle torri della controllata Mediaset. Ma secondo quanto riferito da Milano Finanza, l’accettazione di questa offerta potrebbe accendere i fari della Consob.
Sempre Icbpi indica che l’offerta di Ei Towers “potrebbe portare ad un deleverage di almeno 750 milioni”.
Continuano intanto i movimenti sul capitale. Dopo Vivendi, che nei giorni scorsi ha portato la sua quota al 24,9%, limite della soglia Opa, anche JP Morgan Chase & Co. ha incrementato la propria posizione lunga in Telecom Italia al 10,343% con diritto di voto dopo averla ridotta a gennaio poco al di sotto del 10%.