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Telecom Italia, il piano industriale convince i sindacati

Telecom Italia

Telecom Italia Ultrabroadband

I sindacati hanno accolto positivamente il piano strategico 2015-2017 di Telecom Italia, illustrato questa mattina dall’amministratore delegato Marco Patuano a Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Il piano di investimenti triennale, pari a 14,5 miliardi di euro complessivi, di cui 10 miliardi in Italia per le NGN e l’Lte, prevede 4mila assunzioni di giovani diplomati e laureati. A preoccupare i sindacati, invece, è la possibilità che il Governo e la politica possano ostacolare gli investimenti, che Telecom Italia ha messo nero su bianco per la realizzazione delle reti ultrabroadband. Chiaro il riferimento all’imminente presentazione del Piano nazionale per la Banda ultralarga, prevista per il prossimo Consiglio dei ministri del 4 marzo.

Michele Azzola (Slc-Cgil): ‘Telecom Italia passa dalle parole ai fatti’

 

“Il piano industriale 2015-2017 di Telecom Italia è molto ambizioso – ha detto a Key4biz Michele Azzola,  segretario nazionale Slc Cgil – L’ad Marco Patuano per la prima volta in Italia dimostra l’intenzione di realizzare concretamente la rete a banda ultralarga e gli obiettivi dell’Agenda Digitale europea. Il piano prevede investimenti nell’arco di tre anni del 23% del fatturato annuo. E’ una cifra molto importante. Finalmente qualcuno in Italia che sulla banda ultra larga passa dalle parole ai fatti. Certo, per concretizzare il piano sarà necessario un Ebitda a 8,8 miliardi all’anno, ma in un’ottica di sviluppo e innovazione si tratta di un risultato credibile. Quello che mi preoccupa è che la politica possa in qualche modo fare dei pasticci, e ostacolare il piano di investimenti che Telecom Italia ha messo nero su bianco”.

A preoccupare i sindacati c’è “la manifesta volontà del Governo di parlare di una rete pubblica – aggiunge Azzola – quando in realtà il vero nodo della questione è la realizzazione della rete e non la sua governance. Da parte del Governo, quindi, ci apsettiamo soluzioni che non ostacolino la realizzazione del piano di Telecom Italia”.

 

Vito Vitale (Fistel-Cisl): ‘Piano positivo, ora il Governo faccia la sua parte’

 

Quello illustrato oggi dall’amminstratore delegato di Telecom Italia ai sindacati “è un piano positivo, ambizioso” ma ora occorre che “il Governo faccia la sua parte. C’è bisogno che non si ostacoli la realizzazione degli ingenti investimenti previsti e si dia un supporto a livello di legislazione per consentire un cambio intergenerazionale” all’interno dell’azienda – ha detto Vito Vitale, segretario generale della Fistel Cisl – Ci auguriamo che, oltre a quanto creato con il Jobs Act, si pensi a qualche strumento che permetta il cambio intergenerazionale” in azienda. Per quanto riguarda la razionalizzazione della divisione Caring, Giorgio Serao, della segreteria nazionale Fistel Cisl, ha detto a Key4biz che “l’obiettivo dei sindacati è la ricomposizione delle parti, per evitare la societarizzazione che al momento è stata confermata dall’azienda”, dopo il voto negativo espresso dai lavoratori nel recente referendum sull’accordo raggiunto a suo tempo per evitare gli esuberi.

 

Salvo Ugliarolo (Uilcom-Uil): ‘Assunzioni positive, no interferenze del Governo’

 

“Il giudizio sul piano illustrato oggi da Telecom Italia è positivo, in continuità con quanto intrapreso da Marco Patuano dalla sua nomina ad amministratore delegato del gruppo – ha detto a Key4biz Salvo Ugliarolo, segretario nazionale della Uilcom UilLe 4mila assunzioni annunciate, le prime da 10 anni a questa parte, costituiscono un fattore positivo e anche sugli investimenti c’è un grosso sforzo da parte dell’azienda che mette sul piatto 14,5 miliardi di investimenti in Italia e Brasile”. L’augurio di Ugliarolo è che “non ci siano interferenze e intromissioni da parte del Governo e della politica, che possano mettere in fibrillazione gli investimenti di un’azienda che sta investendo miliardi per l’innovazione e lo sviluppo della banda ultralarga nel paese.  Preoccupazione del sindacato anche per la societarizzazione del settore ‘caring’, per il quale abbiamo ribadito la nostra contrarietà”.

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