Telecom Italia continuerà a investire in Tim Brasil, ma quanto a eventuali acquisizioni, se ci saranno queste saranno, realizzate in Europa, dove il mercato è in piena fase di consolidamento. Lo ha dichiarato il Ceo della società italiana, Marco Patuano, al quotidiano brasiliano Valor Economico in un’intervista pubblicata oggi a ridosso della visita che la delegazione Telecom ha svolto nel Paese per una serie di incontri istituzionali.
Per quanto concerne la partita brasiliana, con Tim Brasil al centro da tempo di una serie di speculazioni che la vedono ora preda, ora cacciatore del rivale Oi , Patuano ha detto che lo stile di Telecom Italia è “di stare immobile in mezzo alla tempesta”. E in questo momento, ha aggiunto, “il contesto suggerisce che la migliore opzione è quella di concentrarci su Tim Brasil”.
Qualsiasi altra mossa, ha aggiunto Patuano, implicherebbe un livello di complessità “difficilmente compatibile con lo stile di corporate governance” di Telecom Italia.
Tim Brasil, che Telecom controlla al 67%, è il secondo del paese dopo Vivo (di proprietà dell’ex socio Telefonica). Il prossimo 20 febbraio, la società presenterà i dati di bilancio e la nuova strategia d’investimenti ma Patuano ha già anticipato che la spesa dedicata al rafforzamento delle infrastrutture mobili 3G e 4G in Brasile sarà più alta che negli ultimi anni.
In Europa, invece, la situazione è molto più propizia, e sono in molti i grandi player che – per esigenze diverse – si stanno muovendo con operazioni di fusione e acquisizione. Nel Vecchio Continente, la feroce concorrenza sui prezzi ha ridotto al lumicino i ricavi degli operatori, che però dopo 5 anni di crisi cominciano a intravedere la luce alla fine del tunnel. Solo i più forti, però, sopravvivranno e, soprattutto, la tendenza in atto vede i più puntare su una strategia incentrata sul quad-play, ossia l’offerta congiunta di servizi fissi, mobili, broadband e Tv.
Perché, ha detto ancora Patuano, la differenza da ora in avanti non la farà il prezzo ma i servizi offerti: è su questo versante che si giocherà la partita ed è anche per questo che sono sempre di più gli operatori che – come Telecom con Sky – stringono accordi sui contenuti. Tanto più che la società di Patuano attende di conoscere quale forma prenderà la partecipazione nell’azionariato del colosso media francese Vivendi, che ha ereditato da Telefonica una quota dell’8,3%.
Patuano non ha ovviamente fatto alcun riferimento a possibili ‘prede’ europee. Al momento, l’unico dossier certo è quello Metroweb, con la società pronta ad acquisire la quota di maggioranza in mano al Fondo F2i. Una partita che si intreccia anche col futuro della fibra ottica nel paese e che è seguita con molta attenzione anche dal Governo.