Sono circa 1.700 gli esuberi che Telecom Italia ha annunciato oggi ai sindacati, nel quadro della ristrutturazione della divisione Caring. Nel dettaglio, 1200 tagli sarebbero previsti nello staff, 150 nell’unità open access, 150 tra gli ex servizio e 200 nell’information technology.
Tutte le attività di call center, nelle intenzioni dell’azienda, dovrebbero uscire dal perimetro Telecom Italia per formare una nuova società che si chiamerà TimCaring srl.
L’azienda ha inoltre fatto sapere che sono accantonate le 4.000 assunzioni annunciate in precedenza con il Jobs Act. Ad oggi i dipendenti del gruppo in Italia sono sono 53.000.
Nella nota aziendale, diramata dopo l’incontro con i sindacati, si legge che “Telecom Italia nei mesi scorsi aveva ipotizzato un progetto che prevedeva fino a 4 mila nuove assunzioni di giovani nell’arco di quattro anni, grazie all’introduzione della ‘solidarietà espansiva’.Tale strumento avrebbe permesso di salvaguardare l’attuale livello occupazionale e contemporaneamente assicurare un ricambio generazionale progressivo, in aziende come Telecom Italia che hanno una elevata età media del personale e la necessità di rinnovare il proprio patrimonio di competenze. La ‘solidarietà espansiva’, pur ipotizzata tra i campi di intervento della legge delega di riforma del mercato del lavoro, non è stata ancora inserita nei decreti attuativi del Jobs Act. La società, pur ribadendo l’intenzione di proseguire sulla strada di un progetto di inserimento dei giovani in azienda, ha di conseguenza deciso di rinviare ogni decisione in merito alle nuove assunzioni, in attesa dei prossimi passi del Governo sul tema.”
Il piano di Telecom Italia era stato preannunciato da Salvo Ugliarolo, segretario generale Uilcom, al termine dell’incontro con l’azienda al Ministero dello Sviluppo economico. Telecom “ha intenzione di andare avanti con il progetto di societarizzazione dei call center. Ha costituito Telecom Caring dove confluiranno 9.000 dei circa 52.000 dipendenti italiani. Un progetto a cui noi siamo totalmente contrari”, ha fatto sapere Ugliarolo.
Massimo Cestaro, Segretario generale Slc Cgil, ricorda che “Abbiamo ricordato all’azienda che i lavoratori hanno contribuito in maniera attiva al processo di contenimento degli esuberi con la sottoscrizione degli accordi del 27 marzo 2013 che, a fronte di un aumento della produttività e una riduzione del costo del lavoro, prevedeva l’internalizzazione di attività per azzerare gli esuberi aziendali”, aggiungendo che, “dichiarare oggi nuovi esuberi significa disdettare quell’accordo e ripristinare le condizioni di lavoro preesistenti che tanta efficienza ha garantito all’azienda grazie al maggior impegno e minor costo del personale coinvolto”.
“Inoltre – conclude il sindacalista – sino a quando non vedremo eliminata dalla vertenza la questione della societarizzazione del servizio di customer di Telecom, Slc Cgil non aprirà alcun negoziato con l’azienda perché sarà impegnata ad attivare tutte le iniziative di contrasto a tale scelta, sbagliata e dannosa per il futuro aziendale, visto che il 60% delle vendite passa attraverso questo canale.”
Dunque niente assunzioni per il momento, prossima tappa è il 29 luglio al Mise – come ribadito da Vito Vitale, Segretario Generale della Fistel Cisl – dove è programmato l’incontro tra sindacati e azienda. ”Il tavolo è aperto” ha aggiunto Vitale, “andremo alla prossima convocazione per trovare un accordo che ci consenta di limitare gli esuberi e di mantenere il caring all’interno del perimetro societario”.
“Lo spezzatino Telecom non può essere digerito, neanche se cucinato dal governo Renzi. Ci rifiutiamo di avviare una discussione su un piano che parte da 1.700 esuberi invece che dagli investimenti”. Lo ha detto il segretario nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, Antonio Vitti, al termine del tavolo al Mise su Telecom Italia. Per il sindacalista “invece di dichiarare esuberi e rinviare l’assunzione dei giovani, l’azienda dovrebbe puntare su nuove risorse, da destinare in particolare al digitale e al Sud. Il piano di societarizzazione, con la costituzione della nuova società Tim Caring srl, ci sembra invece procedere nella direzione opposta: quella del taglio indiscriminato dei posti di lavoro”.
“Chiediamo dunque a Telecom di fare un passo indietro – conclude – e di ricercare con i sindacati una soluzione diversa e condivisa, mantenendo intatto il perimetro aziendale e garantendo le 4.000 nuove assunzioni per il cambio generazionale”.
Infine, il 6 agosto si riunirà il cda Telecom per l’approvazione dei conti semestrali.