Il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia sarà nominato a breve. Lo ha assicurato l’azienda ai dipendenti sottolineando, che per la nomina del successore di Marco Patuano, dimessosi ufficialmente ieri, “saranno seguite le procedure previste per individuare la nuova figura nel tempo più breve possibile”.
Dalle voci che si stanno rincorrendo si ricava che la nomina potrebbe essere effettuata già questa settimana e potrebbe riservare qualche sorpresa.
Nelle ore immediatamente successive alle prime indiscrezioni sull’imminente uscita di Patuano, l’ad di NTV, Flavio Cattaneo – che siede anche nel cda di Telecom – aveva fatto sapere di non essere interessato all’incarico, anche se le voci sulla sua possibile designazione continuano a circolare con insistenza. Sono in molti a indicarlo come il candidato favorito, nonostante la smentita.
Tra i papabili per la successione di Patuano, c’era anche l’attuale ad di Wind, Maximo Ibarra. Ma la società ha precisato in mattinata che Ibarra “è totalmente impegnato nella realizzazione del progetto di fusione Wind e 3 Italia, per il quale è stato designato Super ceo”.
La fusione è in stand-by in attesa del pronunciamento della Ue che, secondo Ibarra, non arriverà prima della fine di quest’anno.
La società ha intanto comunicato l’avvenuta convocazione del Comitato per le nomine e la remunerazione – presieduto da Davide Benello, e in cui siedono Luca Marzotto, Denise Kingsmill, Stéphane Roussel e Arnaud de Puyfontaine – per la gestione del processo di successione.
Processo che si preannuncia, dunque, molto celere anche perchè i colloqui sarebbero iniziati ben prima dell’annuncio delle dimissioni. Già lo scorso novembre si vociferava sui contatti tra Bollorè e Mario Greco, allora ad di Generali (nel frattempo sostituito da un altro fedelissimo di Bollorè, Philippe Donnet, membro del Consiglio di Sorveglianza di Vivendi). Da allora, nonostante le continue smentite, la ricerca è andata avanti.
Come scrive il quotidiano francese Les Echos, le dimissioni di Patuano sono il segnale che Vincent Bolloré, che in Telecom Italia ha investito 3,5 miliardi di euro, “intende fare il bello e il cattivo tempo in Telecom Italia”.
Chiunque sia il prescelto alla guida di Telecom Italia, di certo sarà qualcuno in linea con le posizioni del presidente Vivendi che ha già ottenuto 4 posti nel consiglio di amministrazione, dove già poteva contare sul finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, tra l’altro fedele amico dell’ex premier Silvio Berlusconi (con il quale sono in corso trattative per la Pay Tv del Biscione, ma non solo)
Stamani, intanto, il cda di Telecom Italia ha comunicato di aver trovato un “accordo per la cessazione del rapporto di lavoro e di amministrazione” di Patuano, che lascerà l’azienda con una buonuscita da 6 milioni di euro.
L’accordo, con effetto da oggi, “prevede – oltre all’erogazione di quanto già maturato a titolo di retribuzione ed emolumenti, fissi e variabili (questi ultimi soggetti a meccanismi di claw back) – il riconoscimento degli ulteriori importi di 1.235.000 euro lordi a fronte della cessazione del rapporto di amministrazione e 4.765.000 euro lordi a fronte della cessazione del rapporto di lavoro per 6.000.000 euro lordi complessivi”.