Ostenta ottimismo e fiducia nel futuro l’amministratore delegato di Telecom Italia Flavio Cattaneo, forte anche dei risultati ottenuti dalla società nell’ultimo trimestre, i migliori dal 2007 per la business unit domestic.
Risultati “eccellenti, sopra le attese, in tutti i settori”, ha detto stamattina Cattaneo, anticipando “un ulteriore spazio di espansione” per il piano di taglio dei costi, con nuove efficienze che saranno annunciate a febbraio, contestualmente al nuovo Piano industriale, “attraverso una riorganizzazione strutturale”.
Flavio Cattaneo, si sa, è detto anche ‘l’uomo del turnaround’ e, fedele alla sua reputazione, ha assicurato che anche il risanamento di Tim “…procede rapidamente e i frutti del lavoro avviato ad aprile si stanno vedendo ogni trimestre sempre più”.
TIM accelera su tutti fronti
Il nuovo taglio dei costi, comunque, non inciderà sugli investimenti, anzi, per quelli è prevista un’accelerazione visto che anche gli obiettivi di copertura sono stati rivisti con l’ambizione di portare le connessioni a 200 Megabit al secondo in tutto il paese, aree bianche incluse, e in anticipo. Telecom, ha detto tra l’altro l’ad, parteciperà a tutti i bandi Infratel per l’ultrabroadband nelle aree a fallimento di mercato.
“L’accelerazione sul fronte della banda ultralarga ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di copertura ben prima di quanto previsto dall’attuale piano. Per la copertura NGN abbiamo cambiato i nostri target e li abbiamo alzati dal 56% a circa il 60% per quest’anno, e dal 75% a circa l’80% per il prossimo anno”, ha detto sempre Cattaneo.
Ritoccati al rialzo anche il target di copertura Ftth “da 30 a 50 città”; quello LTE “dal 95% a oltre il 96% per quest’anno e dal 96% al 98% per il prossimo” e quello relativo al target dei clienti NGN per il 2018, che passano da 5 a 5,5 milioni.
La revisione dei target di copertura sarà possibile non attraverso un aumento del capex (gli investimenti in attività di natura operativa). Una migliore allocazione ed efficienza degli investimenti permetterà infatti anche di migliorare il rapporto tra capex e ricavi, che resterà inferiore al 20% nel medio periodo, mentre è stato confermato l’obiettivo di ridurre il rapporto debito/ebitda sotto 2,7 volte senza necessità di cessioni di asset.
Tra gli altri obiettivi indicati da Cattaneo, il raggiungimento della parità sulla perdita di linee fisse.
E c’è ottimismo pure riguardo la controllata brasiliana. Anche Tim Brasdil sembra infatti aver invertito la tendenza e ha chiuso l’ultimo trimestre con ricavi ed Ebitda in crescita.
“Ho fiducia per il futuro della società brasiliana”, ha detto Cattaneo.
“Oggi – ha aggiunto – c’è spazio per crescere tantissimo soprattutto nell’ambito delle linee post paid. Inoltre anche in Brasile c’è la possibilità di una riorganizzazione strutturale dell’azienda con un duplice effetto, quello di aumentare ricavi e ridurre la volatilità delle offerte, per raggiungere maggiore stabilità”.
Tim Brasil, lo ricordiamo, vale circa il 12% dell’Ebitda Telecom e il 14% circa della valutazione dell’intera società.