Intesa raggiunta su 2.600 esuberi nella serata di ieri tra Telecom Italia e le organizzazioni sindacali di categoria Fistel-Cisl, Uilcom e Ugl. La Slc Cgil, presente al tavolo delle trattative, non ha invece firmato gli accordi. Azienda e parti sociali hanno siglato l’intesa per la gestione degli esuberi tramite contratto di solidarietà. Lo rende noto Telecom Italia in una nota.
Dal canto suo, si sfila la Slc-Cgil, secondo cui “E’ un accordo sbagliato, con cui l’azienda attraverso misure finanziarie decide di finanziare l’articolo 4 della Legge Fornero attraverso la Solidarietà – ha detto Michele Azzola, Segretario Nazionale della Slc-Cgil – L’accordo, che ribadisco è tutto finanziario, è scollegato da ogni logica di programmazione organizzativa e industriale del personale. In questo modo, i vertici di Telecom Italia sono troppo impegnati a conservare le loro cariche e perdono di vista le sorti dell’azienda. Per questo stiamo cercando di organizzare un referendum dei lavoratori”.
L’azienda intanto rende noto che gli accordi, che riprendono le linee di indirizzo già sottoscritte al ministero dello Sviluppo economico, regolamentano anche le uscite con prepensionamenti volontari in base all’articolo 4 della legge Fornero e si affiancano all’intesa già raggiunta nei giorni scorsi sulla mobilità volontaria.
In base all’intesa, viene introdotta la solidarietà ‘difensiva’ come riformata dal Jobs act. A circa 30.400 lavoratori di Telecom Italia sarà applicato un contratto di solidarietà che prevede la riduzione verticale dell’orario di lavoro per un totale di 23 giorni all’anno (pari all’8,85% dell’orario di lavoro mensile). La solidarietà inizierà dal prossimo 4 gennaio 2016 e durerà 24 mesi con l’impegno, previo accordo tra le parti, di una estensione della vigenza per altri 12 mesi. L’applicazione della solidarietà non riguarderà il personale che svolge alcune attività aziendali con particolari necessità di continuità operativa.
Inoltre, prosegue l’azienda nella nota, sulla base della normativa vigente, le parti hanno definito che su base volontaria i lavoratori Telecom Italia che matureranno entro il 31 dicembre 2018 i requisiti minimi per la pensione nei quattro anni successivi, potranno lasciare il lavoro anticipatamente. La società corrisponderà per il tramite dell’Inps mensilmente l’importo del trattamento pensionistico maturato al momento dell’uscita con i relativi i contributi previdenziali per i successivi quattro anni.
Telecom Italia, si legge ancora, per attenuare il disagio economico dei propri dipendenti che si vedranno ridotto il reddito dalle giornate di solidarietà, solo in parte compensato dal contributo Inps ha deciso di prevedere nell’accordo l’erogazione di prestiti aziendali a tassi di interesse agevolati (tasso ufficiale di rifinanziamento BCE attualmente allo 0,05%).
Al termine del periodo di vigenza del contratto di solidarietà a fronte del raggiungimento degli obiettivi del piano di assorbimento degli esuberi, Telecom Italia erogherà al personale interessato dal contratto di solidarietà una somma Una Tantum a titolo premiale di importo variabile in relazione al livello di inquadramento.