Raggiunto ieri in serata l’accordo tra Telecom Italia e i sindacati sulla gestione degli interventi sui livelli occupazionali del gruppo: FISTel-CISL, UILCOM-UIL e UGL Telecomunicazioni hanno sottoscritto, presso il MiSE, un’intesa che permetterà di gestire 3.000 esuberi attraverso i contratti di solidarietà.
“In particolare alle 1.700 eccedenze individuate dall’azienda prevalentemente nelle aree di Staff, nelle Attività di Cross Activities di Open Access e in alcuni ambiti della società Telecom Italia Information Technology, si aggiungono ulteriori 1.300 esuberi riguardanti la Divisione Caring Services”, informa la società in una nota.
Azienda e sindacati si sono impegnati quindi a raggiungere specifiche intese a livello aziendale, entro un mese, che riguarderanno anche l’utilizzo dell’ articolo 4 della Legge Fornero, riconversione professionale e interventi sulla produttività. L’accordo prevede inoltre di applicare l’uscita anticipata e volontaria per 330 lavoratori.
L’utilizzo di tali strumenti “…consentirà di gestire tutti gli esuberi e assicurare la sostenibilità del costo del lavoro salvaguardando, al contempo, l’occupazione”, prosegue la nota.
“In particolare, sulla base di quanto previsto dal decreto attuativo della Legge delega n. 183/14 in materia di ammortizzatori sociali, si prevede l’applicazione per un periodo di tre anni del contratto di solidarietà a 2.800 eccedenze nell’ambito di Telecom Italia S.p.A. e a 200 unità eccedenti nella società Telecom Italia Information Technology S.r.l”, spiega ancora l’azienda, che ribadisce altresì la “disponibilità a rivedere modalità e strumenti adottati per favorire lo sviluppo sostenibile del business qualora l’evoluzione del quadro legislativo metta a disposizione nuovi istituti che favoriscano anche il ricambio generazionale e il remix professionale”.
L’intesa non è stato sottoscritta dalla CGIL, secondo cui l’accordo è privo di ogni efficacia, poiché, come ha spiegato Michele Azzola, segretario nazionale di Slc Cgil “…definisce solamente un impegno politico da concretizzarsi con successivi accordi sottoscritti con le RSU, escludendo il principale interlocutore presente in azienda: Slc Cgil, che da sola ha ricevuto quasi il 40% dei consensi dei lavoratori.”
Azzola sottolinea anche che il Mise non ha sottoscritto l’intesa, “...limitandosi a redigere un verbale d’incontro, forse per evitare di dover certificare esuberi per i quali non è stata affrontata la discussione prevista dalla legislazione vigente impedendo ogni approfondimento sulle motivazioni e sugli interventi necessari a ridimensionarli.”
Soddisfazione è stata invece espressa dai rappresentanti delle sigle sindacali presenti al tavolo.
Per il segretario generale Fistel Cisl, Vito Vitale, “…L’accordo sugli esuberi di Telecom Italia ha superato la societarizzazione del Caring restituendo serenità a circa 9.000 lavoratori”.
Il segretario di Ugl Tlc, Stefano Conti, sottolinea che “non ci saranno uscite traumatiche” e l’importanza dell’accantonamento definitivo della societarizzazione dei call center.
Nei prossimi giorni, ha quindi precisato la Uilcom “daremo seguito a questa importante azione in sede aziendale per tramutare operativamente quanto ottenuto: la salvaguardia dei perimetri di Telecom Italia, la tenuta dei livelli occupazionali”.