Telecom Italia corre in Borsa sulla scia dei rumors, lanciati da Bloomberg, secondo cui Solomon Trujillo, ex Ceo di Telstra e Orange, starebbe studiando un’offerta sul gruppo italiano. Un’indiscrezione che, a meno di 24 ore dal cda di domani, chiamato a decidere sulla controversa vendita di Telecom Argentina, fa schizzare il titolo, che arriva a guadagnare fino al 5%.
Trujillo non avrebbe avuto contatti col board o coi dirigenti del gruppo italiano, ma starebbe cercando di raccogliere fino a 9,6 miliardi di dollari (7,5 miliardi di euro) e avrebbe a tal fine imbastito discussioni su un possibile progetto di acquisizione con alcuni advisor statunitensi e con non meglio precisati fondi sovrani di Quatar e Abu Dhabi.
Nel suo progetto, nome in codice ‘Adriano’, Trujillo punta al lungo periodo, anticipa investimenti nella fibra ottica e prevede che i ricavi della società possano raggiungere 26 miliardi di euro entro il 2018, con un Ebitda che salirebbe contestualmente a 11 miliardi di euro. Il debito, nelle previsioni di Trujillo, che nel frattempo si immagina anche Ad di Telecom, dovrebbe scendere al di sotto dei 16 miliardi di euro.
Si tratta ovviamente di indiscrezioni che nessuno dei diretti interessati ha confermato, ma che potrebbero indicare come ci sia molto fermento attorno al futuro della maggiore società telefonica italiana.
Se si concretizzasse un’offerta di tale portata, considerandola riferita a “una quota inferiore al 30% per evitare l’Opa”, implicherebbe “…un’offerta a 1,85 euro per azione Telecom, circa il doppio dei prezzi attuali”, ha calcolato un analista. A sostenere il buon andamento del titolo, anche un report di JPMorgan che riavviano la copertura sul titolo con rating overweight e prezzo obiettivo a 1 euro.
JP Morgan vede rosa per il futuro del gruppo sia in Italia che in Brasile. Scommette innanzitutto sul mercato domestico, dove la fibra ottica porterà a un incremento del ricavo medio per utente e il consolidamento farà scemare la guerra dei prezzi e potrebbe portare un beneficio di 3 miliardi. Anche in Brasile le prospettive sono positive: il fatto che “…Oi abbia deciso di non partecipare all’asta delle frequenze 4G potrebbe essere un segnale da cogliere: il consolidamento è vicino” e la quota di Telecom in Tim Brasil è valutata 9 mld euro.
Il dossier Telecom Argentina
Prosegue, intanto, l’incertezza sull’esito della vendita di Telecom Argentina al Fondo Fintech di proprietà del miliardario messicano David Martinez: da 10 mesi si attende la decisione della Commissione nazionale per la tutela della concorrenza, che però non ha ancora stabilito se dare o meno il suo via libera all’operazione, la cui finalizzazione è stata già rimandata due volte.
Fintech ha lanciato un’offerta sull’intera partecipazione di controllo in Telecom Argentina a novembre 2013 per un importo complessivo di 960 milioni di dollari (712,7 milioni di euro).
Dopo il pagamento di una prima tranche a dicembre, la deadline per concludere l’operazione era già scivolata dal 18 agosto al 1° settembre e poi ancora a oggi, 25 settembre. Sempre oggi doveva svolgersi il cda di Telecom Italia, rimandato però a domani in attesa degli esiti del processo di revisione da parte del consiglio direttivo dell’organismo di regolamentazione argentino.
“Il processo prosegue normalmente ma al momento non si hanno notizie” ha spiegato una fonte vicina all’Autorità.
Una possibile soluzione per risolvere l’impasse delle autorizzazioni, sarebbe quello di un acquisto a termine: Fintech, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe infatti proposto di pagare i restanti 851 milioni di dollari, ma in caso di stop da parte delle Authority, fra due anni potrebbe restituire gli asset a Telecom Italia.
Ma sembra difficile che il gruppo italiano delle tlc accetti una proposta del genere, dato che nelle scorse settimane l’Ad Marco Patuano aveva precisato che la questione non può procedere all’infinito.