E’ finalmente arrivato il via libera dell’Enacom, l’Autorità argentina per le comunicazioni, alla vendita del pacchetto di controllo di Telecom Argentina al fondo Fintech del messicano David Martinez.
A tre anni dall’avvio e dopo diversi stop and go, si chiude così la travagliata operazione che porta nelle casse di Telecom Italia complessivi 960 milioni di dollari. Fintech, che ha già in mano il 17% di Sophora – la holding che controlla il gruppo telefonico – ne deve corrispondere ancora 550, dopo le due tranche già versate, la prima da 113,7 milioni a novembre 2013 e la seconda da 125,7 a ottobre 2015.
Il via libera dell’Authority sblocca la cessione del restante 51% in mano a Telecom (il restante è della famiglia Werthein). In attesa di ricevere l’Ok dell’Enacom, Martinez ha quindi depositato la documentazione per l’Opa sul 45% di Telecom Argentina quotato in Borsa, apprestandosi a diventare il principale azionista della società telefonica, che con quasi 20 milioni di clienti controlla 32% del mercato mobile argentino, dietro Claro di Carlos Slim ma davanti a Movistar (Telefonica).
L’acquisto di Sophora, avviato nel 2013, era stato bloccato dall’Authority argentina secondo la quale Fintech non sarebbe stata “in grado di operare e prendere il controllo dei servizi e delle infrastrutture di Telecom Argentina”, non avendo dimostrato “esperienza e capacità” adeguate.
A sbloccare la situazione avrebbe contribuito, secondo il parere di alcuni osservatori, anche il cambio alla presidenza argentina con l’arrivo di Mauricio Macri.
Contestualmente all’ok per la cessione di Telecom Argentina è arrivato anche il via libera alla cessione di Nextel al gruppo Clarin: sono due partite che si incrociano dato che Clarin a sua volta controlla Cablevision, principale operatore via cavo del Paese, di cui Fintech controlla il 40%. A suo tempo, in verità, Martinez si era detto pronto a uscire da Cablevision e al momento dell’acquisizione di Nextel era stato forte lo scontro tra i due soci, tanto che Fintech si era ufficialmente opposto all’operazione che secondo Martinez avrebbe potuto essere condotta da Clarin con fondi propri e non attraverso Cablevision. Al momento, però, l’ipotesi più probabile è quella di un’integrazione tra i due gruppi.