L'analisi

Telco Vs OTT: perché il boom di internet mobile non giova agli operatori Ue

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Nel 2013, i ricavi degli OTT si sono attestati a 221,3 mld di euro e da qui al 2016 dovrebbero registrare una crescita media annua del 16%. Iservizi telecom, invece, registreranno una crescita media di appena il 2,5%.

Il boom di smartphone e tablet ha trainato la crescita del mercato telecom mondiale, ma non in tutte le regioni questo trend ha giovato agli operatori tlc.

Mentre infatti in Cina e negli Usa i ricavi delle telco sono in crescita, in Europa si assiste ormai da diversi anni a un costante declino, con gli operatori sempre più sotto pressione da parte degli Over-the-Top (OTT).
Nel 2013, i ricavi dei servizi internet offerti dagli OTT si sono attestati a 221,3 miliardi di euro a livello globale e si stima che da qui al 2016 dovrebbero registrare una crescita media annua del 16% (fonte Idate). Per fare un confronto, i servizi telecom, pur continuando a generare ricavi molto consistenti – pari a 1.186 miliardi di euro nel 2013 – registreranno una crescita media di appena il 2,5%, con i picchi più importanti in Cina (+8,5%) e nel Nord America (+2,7%).
In Europa, invece, il trend è decisamente negativo: qui i ricavi delle telco hanno registrato una flessione del 4,3% nel 2013, quinto anno consecutivo in rosso.
Un gap particolarmente allarmante soprattutto nel segmento mobile e nella banda larga: mentre infatti l’Europa è stata pioniera della telefonia mobile con il Gsm, col passare del tempo e l’evolversi delle tecnologie ha perso terreno e sconta oggi una pesante arretratezza sia in termini di diffusione che di utilizzo delle tecnologie mobili di nuova generazione. Gli Usa, di contro, dopo anni di inseguimento, soprattutto nel 3G, stanno procedendo spediti nello sviluppo del 4G, con una copertura LTE molto più estesa che in Europa e un ricavo medio per utente che si aggira intorno ai 100 euro, il triplo che in Europa.
Europa e Usa (ma non solo), insomma, sono sempre più staccate: la differenza è abissale non solo in termini di ricavi, ma anche di Ebitda e investimenti, con gli operatori americani che nel mobile investono il doppio di quelli Ue.

Didier Pouillot, responsabile del dipartimento Telecoms Strategy di Idate, ha più volte ribadito che serve un cambio di rotta in Europa perché l’eccesso di concorrenza sui prezzi a livello nazionale, l’assenza di un vero mercato unico e la feroce concorrenza degli OTT stanno affossando il mercato tlc, proprio nel momento in cui le telco sono chiamate a pesanti investimenti per dotare il continente di un’infrastruttura digitale degna di questo nome. Negli Usa, indica Pouillot, i due principali operatori, Verizon e AT&T, controllano il 64% del mercato e quindi hanno una grande influenza sui consumatori, molto più che in Europa, dove coesistono centinaia di operatori.
Per Pouillot, il divario tra Ue e Usa è ascrivibile però anche a fattori culturali: oltreoceano gli utenti sono abituati a pagare per la Tv, i servizi via cavo, il video on demand e sono sempre attratti dai nuovi servizi.

Le dinamiche più interessanti in termini di crescita sono quelle dei Paesi emergenti: non solo la Cina, che conta 1,3 miliardi di abbonati nel mobile , o l’India – dove sono 900 milioni le sim attive – ma anche l’area dell’Africa – dove è prevista una crescita annua del 5,1% – e del Medio Oriente.

Globalmente, il tasso di crescita annuo dei ricavi legati a internet e alla trasmissione dati si attesta al 4% a dimostrazione, afferma ancora Pouillot, che i servizi web e gli OTT stanno spingendo sull’acceleratore mentre continua il declino della telefonia fissa. Mentre infatti tra il 2013 e il 2018 la telefonia fissa dovrebbe registrare una decrescita attorno al 15%, i servizi OTT cresceranno tra il 15% e il 20%.
“Le applicazioni offerte dagli over-the-top sono in diretta concorrenza con quelli delle telco e tra 5-10 anni i player dei due settori si troveranno a scontrarsi sullo stesso mercato, anche se con business model completamente diversi”, dice Pouillot.

Continuerà a crescere anche la banda larga, che dovrebbe raggiungere quota 400 miliardi di dollari nel 2017, con gli operatori sempre più orientati verso l’offerta di pacchetti comprendenti connessione internet, telefonia fissa e mobile. La telefonia mobile, infine, dovrebbe superare la soglia record di 8 miliardi di utenze entro la fine del 2018, ossia una crescita annua del 21%.

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