Mercato unico

Telco Ue, appello ai Capi di Stato e di Governo: ‘Accelerate con le riforme’

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Lettera dei Ceo dei maggiori gruppi Tlc europei che fanno parte dell'ETNO a Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue: ‘Serve una corsia veloce per accelerare le riforme’

Appello ai capi di Stato e di Governo della Ue da parte dei maggiori gruppi Tlc europei, che fanno parte dell’ETNO: bisogna accelerare le riforme del settore e rendere esecutive le nuove regole per raggiungere (finalmente) la creazione del digital single market. Bisogna fare in fretta e i Ceo delle maggiori telco europee hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera a Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, e spingere per una riforma urgente del digital market. Fra i firmatari della missiva inviata a Tusk e ai capi dei 28 ci sono Deutsche Telekom, KPN, Orange, Telecom Italia,  Telefonica, Telenor e TeliaSonera. “Serve una corsia veloce per accelerare le riforme regolamentari”.

Riforme che secondo le telco devono affrontare e risolvere “le asimmetrie fra fornitori tradizionali di servizi di comunicazione digitale e i player della rete”.

 

La lingua batte dove il dente duole. Le telco Ue chiedono a gran voce la creazione di un quadro regolamentare equo, che metta sullo stesso piano le aziende tradizionali di servizi telefonici e a banda larga e i nuovi entranti nel settore, in particolare gli OTT come WhatsApp (il servizio di instant messaging di proprietà di Facebook) e Google, che sfruttano i network per fornire i loro servizi.

I nodi più urgenti da sciogliere riguardano il roaming e la net neutrality, due argomenti caldi che vedono posizioni diverse e spaccature fra i paesi dell’Unione ma anche fra Parlamento e Consiglio.

Nella lettera le telco Ue chiedono a Bruxelles “una profonda revisione, che sia anche sostenibile, dell’attuale quadro regolamentare in grado di fornire una cornice di servizi digitali a prova di futuro, che prenda in considerazione i cambiamenti drammatici nei mercati e nelle abitudini dei consumatori e i nuovi rapporti di potere nell’economia digitale”.

 

Le priorità degli investitori per realizzare il mercato unico sono sempre le stesse: semplificare le regole per favorire gli investimenti (“le norme europee sono le più severe”, a livello globalesi legge nel testo della missiva) e le riforme sono urgenti, soprattutto dopo l’esito deludente del negoziato con l’ex commissario al digitale Neelie Kroes.

Altri punti messi nero su chiaro dai maggiori operatori che fanno parte dell’ETNO sono i seguenti:

  • Assicurare che il risultato finale della nuova regolamentazione sul Telecom Single Market non rappresenti un danno per l’innovazione e gli investimenti, ad esempio ponendo dei limiti all’innovazione dei network e a nuovi business model;
  • Creare una corsia veloce per alcune specifiche riforme mirate sulla regolazione dell’accesso, sulla gestione dello spettro e sulle asimmetrie fra operatori tradizionali e player della Rete;
  • Ridurre in modo significativo i lacci regolamentari che pesano sul settore applicando le regole esistenti in modo da migliorare le condizioni di investimento in nuove reti ultraveloci;

Il Financial Times ricorda come con l’avvento del nuovo commissario Guenther Oettinger la strategia per la riforma sia stata fissata, con una serie di 16 punti che vanno dalla revisione della privacy a quella del copyright. La prossima settimana, il 25 giugno, è in programma un Consiglio Europeo a Bruxelles che spingerà per “riforme ambiziose del settore telecom”. Le intenzioni sono buone, ma il timore delle telco Ue è che i tempi lunghi del dibattito politico e la difficoltà di mettere d’accordo i 28 stati rallenti ulteriormente la fase esecutiva delle riforme.

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