Nuove soluzioni high-tech da utilizzare per contrastare l’avanzata della pandemia di Covid-19 nel nostro Paese e in Europa, con due soli vincoli: dovranno essere tecnologie spaziali e dovranno essere pronte per l’applicazione sul campo entro poche settimane.
È questa la condizione posta dal bando lanciato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), con l’obiettivo di sviluppare rapidamente nuovi strumenti e tecnologie per fermare il virus.
Tecnologie spaziali, il bando e le applicazioni
Su 129 proposte arrivate da tutti i Paesi europei, ne sono state selezionate e avviate 24.
I progetti in corso coinvolgono l’Ospedale Pediatrico “Gaslini” di Genova, il Policlinico Universitario Fondazione “Agostino Gemelli” e l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, entrambi a Roma, e l’Ospedale “Luigi Sacco” a Milano.
Si parla di soluzioni tecnologiche per la telemedicina, la tele-formazione e il tele-apprendimento da remoto in classi virtuali, ma anche l’assistenza sociale e sanitaria, per rendere più rapida, efficace e sicura la comunicazione tra strutture ospedaliere e mediche, il supporto psicologico per bambini e ragazzi tramite attività audiovisive interattive.
Complessivamente il bando può contare su una dotazione complessiva di 12,5 milioni di euro a carico dell’Asi e dell’Esa.
Due esempi di progetti selezionati per l’applicazione delle tecnologie spaziali nel contrasto al Covid-19 sono:
“Spazio per i bambini”, è l’iniziativa di supporto psicologico basata sulla ricerca. Condotta dagli psicologi dell’ospedale pediatrico di Genova “Gaslini”, permette ai bambini ed ai ragazzi, attraverso la visione di un video con attori della loro stessa età, di controllare parti della storia per determinarne il finale;
“React-2” è il progetto volto a semplificare, organizzare e coordinare al meglio le comunicazioni tra ospedali, operatori sanitari e protezione civile, oltre che tra amministrazioni regionali e governo.
Il futuro delle tecnologie spaziali
La space economy è oggi riconosciuta dall’ Organizzazione mondiale per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) come uno dei più efficaci motori di crescita economica, ben oltre il confine del comparto spaziale in senso stretto.
L’innovazione è la chiave per mantenere e rafforzare la competitività nazionale e viene perseguita attraverso iniziative di sviluppo di tecnologie abilitanti, anche radicalmente innovative, favorendo opportunità provenienti da altri settori, o cogliendo sfide ed opportunità offerte da future missioni in ambito nazionale ed internazionale.
Valorizzare le innovazioni ed i risultati della ricerca significa poi rendere accessibili le conoscenze e le tecnologie, sviluppate nell’ambito di progetti spaziali, ai settori commerciali, industriali, sociali o di ricerca diversi da quelli da cui hanno avuto origine.
Sempre più negli ultimi anni si assiste ad una rapida convergenza (cross-fertilization) degli ambiti tecnologici terrestri con quelli spaziali, resa possibile dalla velocità di evoluzione delle tecnologie che porta i concetti di trasferimento da spazio verso Terra (Spin-Out) e viceversa da Terra verso spazio (Spin-In) a trasformarsi in un vero e proprio sviluppo sinergico in cui elementi fortemente innovativi connotano sia prodotti space-related (prodotti/servizi migliorati dallo Spazio) sia space-enabled (prodotti/servizi abilitati dallo Spazio).
Un mercato mondiale in crescita
Il mercato mondiale delle tecnologie spaziali è in rapida crescita e l’innovazione continua delle soluzioni impiegate sta ampliando notevolmente il campo di applicazione.
Secondo ReportLinker, il mercato delle tecnologie spaziali a livello globale dovrebbe raggiungere un valore complessivo di 496,7 miliardi di dollari entro il 2027.
Solo il segmento delle comunicazioni satellitari dovrebbe arrivare a toccare i 233,9 miliardi di dollari tra sette anni.
In termini di mercati internazionali, sono gli Stati Uniti a guidare la classifica, con un mercato che potrebbe raggiungere i 109 miliardi di dollari di valore entro la fine del 2020, con la Cina subito dietro, con un valore di mercato atteso per il 2027 pari a 87,6 miliardi di dollari secondo lo studio.
I Paesi che registreranno il tasso di crescita medio annuo più alto per il periodo considerato (Cagr 2020-2027) sono il Giappone, con un +4,3%, la Cina, con un +4%, la Germania, con un +3,5%, e il Canada, con un +3,3%.