Gli effetti dell’invecchiamento demografico non tarderanno a farsi sentire sulla salute della popolazione italiana ed europea nel suo insieme. A seguito dei tassi di natalità sempre più bassi e della crescente aspettativa di vita, la classica piramide delle età sta cambiando forma.
In Europa il 20% della popolazione ha un’età superiore ai 65 anni. l’Italia, nello specifico, è il Paese che ha la percentuale più bassa di giovani (13,4%) e quella più alta di anziani (22,6%).
Nel riflettere sull’impatto socio-economico esercitato da una crescente quota di over 65 sull’intera popolazione, c’è da considerare più di altri l’elemento sanitario ed assistenziale: in che modo prendersi cura di queste persone sempre più anziane? Come mantenerle il più possibile in salute ed attività? Quali servizi offrire? Con quali supporti tecnologici?
Il progetto “Phara-On”
La tecnologia ormai è entrata a far parte massicciamente del nostro quotidiano, quindi sarà parte integrante anche del nostro futuro. A partire dalle stime, piuttosto attendibili, di un tasso di invecchiamento generale che vedrà un europeo su tre con più di 65 anni di età entro la fine del 2080, è stato lanciato in Europa il progetto “Phara-On”, con l’obiettivo di favorire un invecchiamento sano ed attivo della popolazione, al fine di migliorare la qualità della vita e abbassare i costi del sistema sanitario.
Robotica, intelligenza artificiale (IA), Internet of Things (IoT), cloud computing e presto il 5G, saranno le principali tecnologie impiegate nello sviluppo di piattaforme integrate e personalizzabili da mettere a disposizione dei cittadini che vogliono invecchiare in maniera sana, serena e soprattutto attiva.
L’iniziativa, finanziata dalla Commissione europea con 21 milioni di euro, nell’ambito del programma Horizon 2020, vede la partecipazione di 40 partner provenienti da 12 Paesi ed è coordinata dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
“Phara-On creerà una serie di piattaforme aperte interoperabili altamente personalizzabili – ha commentato Filippo Cavallo, responsabile scientifico del progetto – che integreranno servizi avanzati, dispositivi e strumenti tra cui IoT, intelligenza artificiale, robotica, cloud computing, dispositivi indossabili intelligenti, big data e analisi intelligenti. Queste soluzioni saranno ampiamente testate e convalidate, con l’obiettivo di rispondere soprattutto alle esigenze degli anziani e migliorare la loro indipendenza e sicurezza”.
Durante il progetto, della durata di 48 mesi, saranno testate diverse soluzioni digitali in almeno 5 paesi europei: Spagna (Murcia e Andalusia), Paesi Bassi (Twente), Slovenia (Isola), Portogallo (Coimbra-Amadora) e Italia, dove la piattaforma Phara-On verrà sperimentata con il supporto della Regione Toscana, attraverso le cooperative della rete Umana Persona, e della Regione Puglia, attraverso l’IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza.
Salute digitale in Europa
Più in generale, in Europa, la spesa totale in tecnologie eHealth e servizi digitali per la salute e l’assistenza sanitario/ospedaliera dovrebbe passare dagli attuali 3,39 miliardi ai 7,1 miliardi di dollari del 2024, secondo stime Market Data Forecast.
Un nuovo studio di Octopus Ventures, infine, ha segnalato un aumento di impiego di tecnologie digitali anche nella cura di malattie mentali e nelle neuroscienze, come testimoniano le risorse finanziarie attratte da questo settore, che sono passate dalle 120 milioni di sterline nel 2014 alle 580 milioni di sterline del 2019.
Complessivamente, si legge nella relazione, negli ultimi sei anni sono state investite più di 2 miliardi di sterline in tecnologie per la salute mentale, il 15% dei finanziamenti totali alle aziende dell’eHalth. Ciò significa che ogni 7 sterline investite in tecnologie sanitarie digitali, circa una sterlina finisce in tecnologiche per la salute mentale.