L’utilizzo massiccio che ognuno di noi fa dello smartphone e di tutte le applicazioni che accuratamente sono state scelte e scaricate sta portando ad una vera e propria “malattia”, chiamata cellular-addiction.
Tale dipendenza è maggiormente diffusa tra i giovanissimi, ma anche gli adulti non ne sono immuni. Non va, infatti, sottovalutato il fatto che un utilizzo a 360 gradi della tecnologia corrisponde ad un cambiamento nelle connessioni neuronali del cervello. Il modo in cui vengono reperite le informazioni sul web, infatti, è completamente sconosciuto per la nostra mente che deve necessariamente crearsi delle nuove modalità per immagazzinare ed organizzare le recenti conoscenze acquisite.
In questo modo, si modificano le operazioni con cui il nostro cervello archiviava i dati e ciò, se da una parte permette un ampliamento delle conoscenze totali, dall’altro ne riduce la precisione e l’accuratezza. L’uso eccessivo di internet, inoltre, può portare anche ad una diminuzione della capacità di concentrazione. I circuiti neuronali che si attivano quando si cerca un’informazione su un libro o su un’enciclopedia, infatti, sono diversi rispetto a quelli implicati nella ricerca d’informazioni su internet.
È bene, quindi, tenere a mente alcuni consigli:
- limitare il tempo che trascorriamo davanti al pc, al tablet o con lo smartphone in mano e valorizzare maggiormente le interazioni sociali dirette;
- evitare di trascorrere tutto il nostro tempo libero sempre connessi al web, meglio ritagliarsi degli spazi per fare un po’ di sport o leggere un buon libro;
- non utilizzare pc, tablet o smartphone prima di andare a dormire. È stato, infatti, dimostrato che possono incidere sulla qualità del sonno.