Tech Trend 2019

Tech trend 2019, 10 tendenze tecnologiche che cambieranno il modo di fare impresa

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Robotica, realtà aumentata e virtuale, gemelli digitali, edge computing, privacy, intelligenza artificiale, blockchain sono alcune delle dieci tendenze principali attese per l’anno in corso, molte delle quali già conosciute, molte altre solo agli inizi di un lungo processo di sviluppo.

La nostra società procede sempre più speditamente verso la trasformazione digitale, integrando in uno scenario davvero futuristico diverse soluzioni innovative che vanno dall’automazione alla realtà immersiva (AR, VR), dagli assistenti virtuali all’intelligenza artificiale, dalla privacy alla blockchain e molto altro. Articolo tratto dall’eBook gratuito di key4biz ’Tech Trend 2019‘.

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Questi, infatti, sono solo alcuni esempi di ciò che i consumatori di tutto il mondo potrebbero trovare negli store in un futuro davvero prossimo, o che le aziende potrebbero integrare nelle loro organizzazioni, grazie ad un’innovazione tecnologica che mai come oggi avanza rapida verso nuovi traguardi.

Di seguito, ecco le dieci tecnologie più significative per il 2019, emerse al Gartner Symposium di Orlando, in Florida, su cui aziende, centri di ricerca ed investitori concentreranno la loro attenzione nei prossimi mesi.

Il primo gradino è quello dell’automazione. Secondo la società di ricerche di mercato Gartner, dagli oggetti intelligenti si passerà rapidamente a veri e propri sciami di “collaborative smart things”, cioè più dispostivi che lavorano assieme in tempo reale, come droni, robots, veicoli autonomi, coadiuvati dall’intelligenza artificiale che ne coordina il lavoro e ne bilancia l’interazione con l’ambiente circostante.

Prenderanno quota le tecnologie per l’augmented analytics, con le informazioni automatizzate che saranno incorporate in applicazioni aziendali nei settori della finanza, del marketing, del servizio clienti, nell’approvvigionamento e nella gestione delle risorse.

Un vero e proprio boom della data science è atteso dai ricercatori, nei prossimi mesi, con i dati che pian piano saranno gestiti dagli stessi dipendenti di un’azienda, dando vita alla figura del citizen data scientist, una figura che crescerà di cinque volte rispetto a quella del data scientist entro il 2020.

L’esperienza immersiva (immersive experience), che tanto ci ricorda il mondo distopico della trilogia cinematografica di “Matrix”, col tempo potrebbe modificare il nostro stesso modo di percepire l’ecosistema digitale in cui viviamo. Realtà aumentata (augmented reality, o AR) e realtà virtuale (virtual reality, o VR) definiranno un’esperienza umana sempre più multimodale e multicanale, rafforzata anche dalle tecnologie indossabili, dalla mobilità connessa e autonoma e dalle applicazioni consumer di nuova generazione.

C’è poi il tema del gemello digitale (“digital twin”), avatar che ci permetterà di essere in due posti allo stesso tempo. A riguardo, il 48% degli utenti che utilizza AR/VR pensa che gli avatar saranno in grado di imitare le espressioni facciali al punto tale che sarà come guardarsi allo specchio. Questo non si applicherà solo alle persone comuni: il 47% prevede che sarà difficile sapere quando politici e celebrità saranno reali o si tratterà solo di avatar.

Gartner stima che, entro il 2020, ci saranno più di 20 miliardi tra sensori, endpoints e gemelli digitali potenzialmente disponibili per circa un miliardo di oggetti intelligenti.

Nelle aziende, i digital twins dovrebbero essere utili a migliorare l’efficienza dei processi aziendali e il livello di reattività e di flessibilità degli stessi: se in azienda si interrompe un processo, va in avaria un sistema o c’è un buco nella rete di sicurezza dei device e delle reti, il gemello digitale, oltre a lanciare un alert, interviene direttamente sulla criticità.

Riguardo la blockchain, i ricercatori Gartner sono molto più cauti dei loro colleghi di tutto il mondo. Questo tipo di tecnologia non ha raggiunto un livello di maturità tale da immaginarla integrata in processi aziendali estesi. Speculazioni di mercato a parte, al momento, la blockchain è più fraintesa che concretamente compresa nella sua natura e nel suo modello di utilizzo.

Ciononostante, è bene che i responsabili IT di ogni impresa inizino a prendere sul serio questa soluzione tecnologica avanzata, lavorando sulla sua implementazione e sui suoi possibili impieghi commerciali, perché le proprietà della blockchain comunque restano confermate (affidabilità, sicurezza, trasparenza, resilienza, ottimizzazione dei costi).

Come conseguenza diretta delle tecnologie immersive sempre più diffuse attorno a noi, tra gli ipotetici scenari futuri c’è sicuramente il concetto di “smart space”, cioè spazi tecnologicamente aumentati in cui persone, processi, servizi e oggetti connessi interagiranno tra loro costantemente.

Una tendenza, a dire il vero, più che una realtà.

Grazie alla collaborazione sempre più stretta fra data scientist e sviluppatori di applicazioni, l’intelligenza artificiale (IA) emergerà con maggiore forza a partire da quest’anno e ancora di più dal 2020. Probabilmente, entro un paio di anni, almeno il 40% degli sviluppatori di applicazioni avrà in squadra un co-sviluppatore di soluzioni IA.

La rapidità con cui sta crescendo l’internet delle cose sta anche guidando lo sviluppo di un altro settore centrale nell’ecosistema digitale, l’edge computing.

Mantenere il più vicino possibile l’elaborazione dei dati alle fonti stesse e all’utente finale ha il grande vantaggio di ridurre la latenza, di risparmiare banda e di comprimere il traffico nel suo complesso.

Una rete edge più intelligente, più semplice e autosufficiente va di pari passo con i trend del settore e dei consumatori, ad esempio l’Internet delle cose (IoT) e l’imminente lancio delle reti 5G, contribuendo ad avvicinare l’utente finale a tecnologie di computing potenti e a bassa latenza.

Per molte aziende, l’edge è diventato l’elemento più mission critical del proprio ecosistema digitale. Sistemi intelligenti per la gestione dell’infrastruttura con funzionalità di machine learning utilizzati in combinazione con l’analisi basata sul cloud stanno infatti trasformando radicalmente la nostra concezione di edge computing e servizi edge.

La privacy, in qualsiasi contesto, sarà fondamentale: mai come in questo momento l’attenzione è rivolta all’importanza della tutela dei dati personali, visto che le violazioni degli stessi sono sempre all’ordine del giorno. Gli utenti delle applicazioni sono sempre più attenti al modo in cui vengono utilizzati i loro dati. Nel 2019, osserveremo un focus particolare sui requisiti di privacy in tutti i contesti, anche in relazione al concetto di location-based awareness.

Tutto ciò cambierà il modo in cui le organizzazioni saranno in grado di affrontare il tema sicurezza, e condizionerà anche la loro capacità di tutelare le informazioni di identificazione personale.

Infine, tra le tendenze più rilevanti dal punto di vista tecnologico, in questo 2019, troviamo il quantum computing. Con questo termine, generalmente, si indica una nuova famiglia di device adibiti al trattamento e l’elaborazione delle informazioni che, per eseguire le classiche operazioni sui dati, vanno ad utilizzare i fenomeni tipici della meccanica quantistica, come la sovrapposizione degli effetti e l’entanglement, che un giorno potrebbero aprire nuovi orizzonti tecnologici, ad esempio per l’intelligenza artificiale.

Le aree che più di altre potrebbero far ricorso a questa categoria di tecnologie sono quelle della finanza, dell’automotive, delle assicurazioni, del farmaceutico, della ricerca e della Difesa, ma secondo gli studiosi non prima del 2024/2025.

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