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Switch off dell’Energia, perché il Parlamento l’allontana? Centinaia di operatori “beffati”

Avevano già iniziato a fare il countdown per il primo luglio 2018 e invece sono stati beffati i circa 400 operatori che vendono energia elettrica e gas nel mercato libero. La data era stata indicata nella bozza del disegno di legge sulla concorrenza come la fine del servizio di Maggior Tutela e la completa apertura al libero mercato e invece il testo di legge che, ieri il Senato ha approvato, posticipa di un anno questo storico switch off. Ora spetta alla Camera la votazione finale.

Anche l’Autorità per l’energia elettrica e il gas aveva preso per buona la data del 1 luglio 2018 e si è affrettata a trovare la soluzione della Tutela Simile per “traghettare” i consumatori dalle tariffe tutelate di luce e gas a quelle del mercato pienamente concorrenziale. Poi il Governo prima e poi Parlamento hanno cambiato idea e hanno preso tempo, ma perché?

La paura di un aumento delle tariffe delle bollette

La risposta è stata data da Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, il dicastero che ha presentato il disegno di legge: “Serve un sufficiente lasso di tempo per fare il lavoro che va fatto con grandissima cautela e garanzie che non ci sia un aumento dei prezzi”. La preoccupazione di Calenda è nata leggendo i dati forniti dall’Autorità competente sui prezzi delle tariffe dell’energia elettrica e del gas venduti sul mercato libero: “Le rilevazioni relative alla spesa sostenuta dai clienti domestici sul mercato libero sembrano attestarsi su valori mediamente più elevati rispetto ai regimi di tutela”. Dunque spendono di più i consumatori che stipulano contratti per le utenze di luce e gas con gli operatori del mercato libero e per questo motivo il legislatore ha premuto il freno…fino al primo luglio 2019. Da questa data in poi tutti, cittadini, aziende e istituzioni, devono lasciare per forza il servizio di Maggior Tutela e trovarsi un operatore da cui acquistare l’energia elettrica e il gas.

La replica degli operatori del mercato libero

I dati sui prezzi delle tariffe raccolti dall’Autorità hanno provocato la reazione degli operatori. Secondo l’Aiget, l’assocazione dei grossisti e trader di energia: “Il documento dell’Autorità nota sì che generalmente i clienti che lasciano l’offerta di ‘tutela’ spendono di più, ma riconosce anche che questo si deve all’acquisto di servizi aggiuntivi, per esempio il prezzo fisso che richiede forme di copertura per essere fornito e protegge il cliente dalle fluttuazioni della tariffa di ‘tutela’.

Molti addetti ai lavori avvertono che le tariffe sono destinate a salire, almeno fino a quando gli operatori non cominceranno a farsi davvero una guerra dei prezzi e questo può avvenire solo in un mercato libero e completamente concorrenziale. Ciò accadrà solo tra due anni, purtroppo.

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