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Swisscom, l’offerta per Vodafone Italia vista dalla Svizzera

L’offerta di Swisscom per chiudere l’acquisizione di Vodafone italia e fonderla poi con la controllata Fastweb finisce sotto la lente della stampa svizzera. Il quotidiano Le Temps, uno dei principali in lingua francese, ha fatto una analisi dei pro e dei contro del deal.

L’analisi parte da una considerazione di base: se il deal andrà in porto, tra poche settimane Swisscom non sarà più un’azienda svizzera. Ma piuttosto italo-svizzero. Con l’annuncio mercoledì mattina dell’intenzione di acquisire l’operatore di telefonia mobile transalpino Vodafone Italia, Swisscom si sposterà in gran parte oltralpe. I numeri da vedere: nel 2023 l’operatore ha realizzato in Svizzera un fatturato di circa 8,5 miliardi di franchi (8,9 miliardi di euro). Nello stesso anno Fastweb (2,6 miliardi di euro) e Vodafone Italia (4,8 miliardi di euro) hanno registrato un fatturato complessivo di 7,4 miliardi di euro, ovvero circa 7 miliardi di franchi.

Per Swisscom si tratta quindi di un grande cambiamento di peso specifico, aggiunge il quotidiano. L’operatore coglie al volo l’occasione: Vodafone Italia è in vendita da settimane, e l’offerta svizzera da 7,6 miliardi di franchi è a priori quella favorita dal gruppo Vodafone.

Swisscom è presente in Italia dal 2007. Quell’anno Swisscom ha acquisito Fastweb per 6,9 miliardi di franchi: in totale quindi l’investimento in Italia, se l’operazione con Vodafone Italia andrà in porto, sarà di 14,5 miliardi di franchi.

Swisscom vede rosa

Fastweb è finora attiva sulla rete fissa, con un’offerta in fibra ottica (2,6 milioni di clienti), e sulla rete mobile (3,5 milioni) in qualità di operatore virtuale. Con Vodafone Italia, Swisscom potrà creare un operatore convergente.

La futura entità dovrebbe consentire a Fastweb di diventare il secondo operatore a sud delle Alpi, dietro a Tim.

Rischi e opportunità

Swisscom dice che ha tutto da guadagnare. La fusione “riunirebbe infrastrutture, competenze e capacità mobili e fisse complementari di alta qualità per creare un grande sfidante leader. Le economie di scala, una struttura dei costi più efficiente e un significativo potenziale di sinergia consentirebbero all’entità combinata di sbloccare valore per tutte le parti interessate”.

Alcuni analisti interpellati dal quotidiano svizzero mettono in guardia dai rischi di un mercato delle Tlc che in Italia è molto competitivo, soprattutto nell’arena del mobile. Il rischio c’è.  Difficile poi garantire ritorni nel breve termine.

Infine, c’è un aspetto politico. Swisscom è controllata dalla Confederazione, che detiene il 50,1% del capitale e il Consiglio federale precisa che “gli investimenti all’estero sono possibili se rafforzano l’attività principale dell’impresa in Svizzera o se rispondono ad un’altra forma di strategia industriale”.  

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