Un recente studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) pone drammaticamente in evidenza l’impatto che l’inquinamento atmosferico ha sulle popolazioni africane. Secondo il documento “The cost of air pollution in Africa”, l’inquinamento di aria e acqua uccide molta più gente che la fame.
Se infatti sono stimati in 275.000 l’anno i morti per malnutrizione in Africa, si calcola siano 712.000 quelli dovuti all’inquinamento atmosferico e in 542.000 i decessi legati all’acqua non potabile, a cui vanno aggiunti i 391.000 morti per l’inadeguatezza dei servizi igienico-sanitari.
Anche nell’Unione europea (Ue) L’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute. Se pensiamo alle città, gli elementi inquinanti più pericolosi sono il particolato (Pm), l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2).
Secondo un Rapporto pubblicato lo scorso anno dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), l’inquinamento atmosferico continua ad essere responsabile di oltre 430 000 morti premature nei Paesi Ue.
Per le città di oggi e quelle di domani serve un nuovo modello di sviluppo, efficace e sostenibile, che valorizzi l’ambiente e migliori la qualità della vita delle persone.
L’inquinamento non ha confini e per questo è una sfida che deve essere affrontata a livello internazionale. In occasione della conferenza delle Nazioni Unite “Habitat III”, che si è chiusa lo scorso 20 ottobre a Quito in Ecuador, dedicata proprio agli insediamenti umani e lo sviluppo urbano sostenibile, è stata presentata la “Nuova Agenda urbana”.
Il documento contiene orientamenti per rendere le città di tutto il mondo più inclusive, più verdi, più sicure e prospere. Si tratta di un elemento essenziale nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e di altre agende tappa della riforma, in particolare l’accordo di Parigi.
I partner di Habitat, tra cui l’Unione europea e i suoi Stati membri, hanno presentato impegni per attuare la nuova agenda urbana, ognuno con uno specifico ambito di applicazione, risultati attesi e prodotti finali. La Commissione europea ha illustrato le azioni volte a conseguire gli obiettivi della nuova Agenda urbana nei Paesi Ue:
- realizzare la Nuova Agenda Urbana attraverso l’Agenda urbana dell’Ue;
- elaborare una definizione globale e armonizzata delle città;
- promuovere la cooperazione tra città nel campo dello sviluppo urbano sostenibile.
L’Ue ha già lanciato diverse iniziative sul tema negli anni scorsi. Grazie infatti alla rete URBACT e al programma UE di cooperazione internazionale urbana, i centri urbani di tutto il mondo (dagli Stati Uniti all’Europa, passando per Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico, Perù, Canada, Cina, India e Giappone) sono incoraggiati a stabilire un legame con una o più città partner, per elaborare e attuare piani d’azione a livello locale e progetti su priorità comuni, ad esempio l’accesso alle risorse idriche, i sistemi di trasporto, la salute, le case.