Ieri la Gran Bretagna ha presentato la nuova strategia nazionale per la decarbonizzazione dell’economia: “The clean growth strategy”. Obiettivi centrali dell’iniziativa sono migliorare la qualità della vita dei cittadini, tutelare e valorizzare le aree verdi, impiegare nuove tecnologie ‘pulite’ ad impatto ambientale zero, promuovere la green economy, affrontare la sfida del cambiamento climatico, facilitare la nascita di nuove imprese e nuovi posti di lavoro, rimanere competitivi sui mercati internazionali.
Nel Paese le emissioni inquinanti e climalteranti sono diminuite del 42% dal 1990, mentre l’economia è cresciuta del 67%. Fino al 2021 il Governo di Londra ha messo a disposizione della low carbon economy 2,5 miliardi di sterline (quasi 2,8 miliardi di euro).
Oltre 500 milioni di sterline andranno a progetti di promozione dell’efficienza energetica e delle fonti energetiche rinnovabili. Tra gli obiettivi anche il lancio dell’Energy and Industrial Strategy’s Energy Innovation Programme per l’accelerazione dello sviluppo delle tecnologie pulite (clean technologies).
Grazie alla decarbonizzazione dell’economia e alle tecnologie pulite il Governo britannico conta di creare 430 mila nuovi posti di lavoro.
La low carbon economy è stimata crescere dell’11% entro il 2030, in maniera molto più veloce che il resto dell’economia nazionale.
Per l’efficienza energetica (che comprende anche l’utilizzo di fonti rinnovabili) a livello di abitazioni il programma prevede un fondo di 3,6 miliardi da sfruttare tra il 2022 ed il 2028.
Altre 900 milioni sterline andranno al settore trasporti per la mobilità a zero emissioni.
La roadmap italiana per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite
Per quanto riguarda l’Italia, lunedì 2 ottobre è stata approvata dal Consiglio dei Ministri e poi annunciata dal Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, la prima Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile nel nostro Paese.
“Si tratta del documento attorno al quale edificare l’Italia dei prossimi decenni: non un libro dei sogni, ma l’indirizzo preciso fornito da istituzioni e società civile per raggiungere gli obiettivi dell’Onu e onorare l’Accordo di Parigi sul Clima”, ha commentato il Ministro.
Persone, pianeta, prosperità, pace e partnership sono le “5P” attorno cui è stata ideata e sviluppata la Strategia nazionale italiana: “rispetto alle quali ora verranno individuati target e conseguenti azioni di monitoraggio, richiamando alla profonda interrelazione tra dinamiche economiche, crescita sociale e qualità ambientale”.
Coerentemente con gli impegni sottoscritti nel settembre del 2015, l’Italia è impegnata a declinare gli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile nell’ambito della programmazione economica, sociale ed ambientale.