Susan Wojcicki, ex CEO di YouTube e una delle figure più influenti nel mondo della tecnologia, è morta all’inizio del mese di agosto, dopo una lunga malattia, lasciando un vuoto profondo nel mondo Hi-tech californiano e non solo. Per molti è stata la donna più influente e visionaria nella storia del Web e la sua vita è indissolubilmente legata a quella di Google, il gigante nato proprio nel garage di Wojcicki a Menlo Park, sul finire degli anni ’90. Ma andiamo per gradi.
Nata il 5 luglio 1968 in California, origini russe e polacche, Susan Wojcicki dopo aver studiato storia e letteratura all’Università di Harvard ha conseguito un MBA alla UCLA Anderson School of Management. A metà degli anni ’90 viene assunta alla Intel, dove si occupa di marketing.
Suo il garage dove è nato Google
Nelle sue abbastanza rare interviste, riascoltando le sue parole, è possibile trovare ancora l’eco, poco più di una reminiscenza, dell’ideale totalmente democratico e libero dell’Internet degli albori, gratuito e senza padroni. Perché è da questa idea di cyber-cultura che è partita Wojcicki, quando Larry Page e Segej Brin, due dottorandi di Stanford, le chiesero prima di affittare il suo garage per 700 dollari al mese e poi, poco più tardi, nel 1999 le proposero di lasciare Intel e divenire la dipendente numero 16 del neonato motore di ricerca rivoluzionario chiamato Google, come responsabile del settore marketing. Susan Wojcicki accettò la sfida per rispondere alla domanda delle domande: se il Web è questo (gratuito, libero, senza confini, senza padroni, democratico, asimmetrico, ecc..), come sarà possibile per una piattaforma privata trarne enorme profitto?
La sua strategia (che oggi può apparire addirittura banale, ma non poteva esserlo allora) è divenuta nei fatti la base su cui si sono innestate tutte le scelte strategiche dei giganti della Silicon Valley: sfruttare l’enorme utilizzo da parte di milioni di utenti del motore di ricerca (e l’enorme mole di dati conseguente) mantenendo gratuiti i servizi in cambio di pubblicità. È proprio lei a ideare uno dei progetti più importanti di Google, AdSense, che ha rivoluzionato il modo in cui le pubblicità online venivano distribuite.
L’altra scelta sicuramente visionaria di Wojcicki è quella di aver immaginato che il video sarebbe stato un elemento centrale del futuro del web. Siamo all’inizio del millennio e la piattaforma Google Video non decolla. Fa molto meglio una piccola startup di nome YouTube, che per semplicità di utilizzo e diffusione potrebbe imporsi come leader del nascente settore. Ed ecco allora nel 2006 la sua proposta a Brin e Page, quella di acquisire la piccola piattaforma per la iperbolica cifra di 1 miliardo e 650 milioni di dollari. Quella che molti analisti del tempo definirono come follia si è rivelata una delle decisioni più strategiche nella storia di Google.
Nel 2014, Wojcicki è stata nominata CEO proprio della sua creatura, YouTube. Sotto la sua guida, la piattaforma ha introdotto nuove funzionalità come YouTube Red, ora YouTube Premium, e YouTube TV, trasformandosi in un player importante nel mercato dello streaming. Ha anche guidato l’espansione dei creator e dei contenuti originali, contribuendo a democratizzare l’accesso alla creazione e alla distribuzione di contenuti video. Wojcicki ha anche affrontato sfide significative durante il suo mandato, tra cui la regolamentazione dei contenuti, la lotta contro la disinformazione e le critiche riguardo alla monetizzazione dei video e ai modelli di business.
C‘è ancora lei, alla fine del millennio scorso, dietro ai Doodle, i simpatici loghi tematici di Google che ogni tanto celebrano ricorrenze speciali, così come c’è lei nello sviluppo di Google Immagini e Google Books.
Oltre al suo contributo in ambito professionale, Susan Wojcicki era conosciuta per il suo impegno nella promozione delle donne nel settore tecnologico. È stata una fervente sostenitrice della diversità e dell’inclusione, e ha lavorato instancabilmente per creare ambienti di lavoro più equi.