Il subentro e la voltura sono due operazioni strettamente collegate alle forniture di luce e gas. Si tratta di operazioni da effettuare quando c’è la necessità di effettuare il cambio di intestatario di una fornitura. Entrambe le operazioni possono essere eseguite in modo davvero molto semplice, seguendo le procedure indicate dal fornitore di energia.
Subentro e voltura presentano differenze sostanziali, pur essendo accomunante dalla necessità di effettuare il cambio di intestatario di una data fornitura energetica. Entrambe le operazioni possono essere eseguite sia per quanto riguarda l’energia elettrica che per quanto riguarda il gas naturale. Al netto di questi punti di contatto, subentro e voltura si caratterizzano per distinzioni davvero significative.
Prima di entrare nei dettagli degli elementi di distinzione tra la voltura e il subentro, ricordiamo per minimizzare i costi delle bollette è necessario attivare le migliori tariffe del Mercato Libero. Un quadro completo sulle soluzioni più vantaggiose disponibili può essere ottenuto tramite la comparazione online di offerte luce e gas di SOStariffe.it.
Ecco, invece, tutti i dettagli sugli elementi di distinzione tra voltura e subentro
Si tratta di due operazioni diverse
Il cambio di intestatario di una fornitura energetica (luce o gas, è indifferente) può avvenire tramite la richiesta di esecuzione di una voltura o di un subentro. L’utente che deve richiedere il cambio di intestatario della fornitura dovrà scegliere una delle due operazioni sulla base dello stato attuale del contatore. Questo elemento, infatti, è il punto principale che differenzia il subentro dalla voltura.
La richiesta di voltura va effettuata quando il contratto di fornitura e il contatore sono attivi. Tale operazione, quindi, consente di effettuare il cambio intestatario della bolletta per una fornitura di energia già attiva e regolarmente funzionante. Ad esempio, potrebbe essere necessario richiedere la voltura quando si affitta un appartamento e se ne prende possesso immediatamente dopo la partenza dell’affittuario precedente.
Il subentro, invece, va eseguito in condizioni completamente differenti. Tale operazione, infatti, deve essere richiesta quando il contatore è presente ma il contratto di fornitura è stato chiuso. Di fatto, quindi, il subentro consente di attivare un nuovo contratto di fornitura, riattivando il contatore ed eseguendo contestualmente il cambio di intestatario della fornitura.
Di conseguenza, sarà necessario richiedere il subentro, ad esempio, quando si affitta un nuovo appartamento che era rimasto vuoto per un certo periodo di tempo, con la contestuale chiusura dei contratti di fornitura energetica da parte dell’inquilino precedente.
La principale distinzione tra subentro e voltura è, quindi, legata allo stato del contratto di fornitura e del contatore. In base alla situazione in cui ci si trova, bisognerà avviare il subentro o la voltura, contattando il fornitore e seguendo la procedura prevista per l’operazione. A differenza di quanto si crede in molti casi, la scelta tra subentro e voltura non è libera e dipende dallo stato della propria fornitura.
Le modalità di richiesta sono simili ma non identiche
Un’altra importante distinzione tra subentro e voltura è rappresentata dalle modalità di richiesta di tale procedura. Partiamo dalla voltura. Per eseguire tale procedura con il fornitore con cui si ha un contratto attivo è sufficiente contattare il servizio clienti dell’azienda in questione fornendo tutti i dati richiesti per il completamento di tale procedura che consentirà di cambiare intestatario del contratto.
Il completamento della voltura richiede che l’utente fornisca:
- il codice fiscale
- il codice POD per l’energia elettrica o il codice PDR per il gas naturale; questi codici consentono di identificare il contatore e sono disponibili sul contatore stesso o su precedenti bollette
- la lettura del contatore (per la fornitura di gas)
A completare la documentazione richiesta per il completamento della voltura, l’utente dovrà informare il suo fornitore in merito alla tipologia di contratto, scegliendo tra residenziale o non residenziale. Ogni fornitore segue delle precise modalità per il completamento della voltura. Nella maggior parte dei casi, la documentazione richiesta dovrà essere inviata online, tramite e-mail. Per i fornitori che hanno sportelli o punti vendita sul territorio, potrebbe essere possibile eseguire la voltura anche di persona.
Da notare che è possibile eseguire la voltura anche con un cambio contestuale di fornitore di energia. In questi casi, l’utente deve contattare il nuovo fornitore scelto e informarlo della volontà di eseguire una voltura con cambio gestore dell’energia. Sarà il nuovo fornitore ad occuparsi delle pratiche necessarie per il cambio intestatario del contratto.
Per quanto riguarda il subentro, la procedura da seguire per il completamento dell’operazione è simile a quella vista per la voltura. Per eseguire tale operazione è necessario contattare un fornitore di luce e/o gas tramite i canali di contatto disponibili (sito web, punto vendita, servizio clienti telefonico etc.) e avviare la procedura specifica per il completamento del subentro con la riattivazione del contatore.
Chiaramente, sarà necessario specificare la volontà di effettuare il subentro con la riattivazione della fornitura. I documenti da fornire per il completamento dell’operazione sono i medesimi visti in precedenza con la voltura.
I costi cambiano
I costi da affrontare per il completamento di voltura e subentro possono essere leggermente differenti. In primo luogo, è essenziale fare una distinzione tra Maggior Tutela e Mercato Libero in quanto i costi variano proprio in base al regime della fornitura.
Ecco i costi di voltura e subentro nel mercato di Maggior Tutela:
- Energia elettrica: 25,81 euro di oneri amministrativi, 23 euro di contributo per il fornitore, 16 euro di imposta di bollo; il fornitore potrebbe richiedere un deposito cauzionale nel caso in cui il cliente non richieda la domiciliazione bancaria della bolletta
- Gas Naturale: per quanto riguarda la voltura, il costo viene stabilito dal fornitore ed indicato nelle condizioni contrattuali; per il subentro vengono richiesti 30 euro di oneri amministrativi (per contatori G6 o classi inferiori) mentre per contatori di classi superiori a G6 è previsto un contributo di 45 euro di oneri amministrativi
Ecco, invece, i costi delle due operazioni nel Mercato Libero:
- Energia elettrica: 25,81 euro di oneri amministrativi a cui si somma un contributo aggiuntivo che comprende il contributo per il fornitore, il deposito cauzionale eventuale e l’imposta di bollo; il costo complessivo viene indicato nel contratto stipulato dall’utente con il fornitore
- Gas naturale: in questo caso non ci sono differenze rispetto al mercato tutelato
Per avere un’idea più precisa in merito ai costi di subentro e voltura è consigliabile consultare, con la massima attenzione le informazioni contrattuali fornitore dal fornitore con cui si eseguirà tale operazione. Da notare, inoltre, che, per quanto riguarda il mercato libero, potrebbero esserci offerte specifiche riservate al subentro con costi e condizioni agevolate.
I tempi di completamento sono superiori per il subentro
Una delle principali distinzioni tra voltura e subentro è rappresentato dal tempo necessario per il completamentodell’operazione dopo l’invio della richiesta al fornitore. Trattandosi di due operazioni profondamente differenti dal punto tecnico ed amministrativo, le tempistiche non coincidono. In particolare, il subentro richiederà alcuni giorni lavorativi in più per il completamento.
Partiamo dalla voltura. Per il completamento della voltura sono necessari, in genere, quattro giorni lavorativi dal momento della richiesta dell’utente. In particolare, il venditore deve comunicare l’accettazione della voltura al cliente entro due giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta. Successivamente, la registrazione della voltura, ovvero il cambio dell’intestatario di una fornitura già attiva, dovrà essere completato in almeno due giorni lavorativi.
La situazione cambia radicalmente per quanto riguarda il subentro. In quest’operazione, infatti, entra in gioco il distributore di energia locale a cui compete la gestione dell’impianto. Il distributore deve attivare la nuova fornitura entro dieci giorni lavorativi dal giorno in cui ha ricevuto la richiesta da parte del venditore, ovvero da parte del nuovo fornitore scelto dal cliente.
Per quanto riguarda il subentro, il cliente con un contatore di classe G6 che registra un ritardo nell’attivazione della fornitura riceverà un indennizzo automatico. Tale indennizzo, in base ai giorni di ritardo, va da un minimo di 35 euro ad un massimo di 105 euro. Da notare, inoltre, che, nel caso di modifiche o trasformazioni all’impianto, i 10 giorni lavorativi in cui il distributore deve completare il subentro decorrono da quando l’azienda in questione riceve la documentazione relativa alla sicurezza dell’impianto.
Cosa succede in caso di bollette non pagate dal precedente intestatario
Un fornitore non può richiedere all’utente che presenta richiesta di voltura o subentro di saldare bollette non pagate dal precedente intestatario. Effettuare il subentro o la voltura in queste situazioni potrebbe essere più complicato in quanto l’utente potrebbe essere costretto a presentare una documentazione aggiuntiva. In particolare, il richiedente dovrà presentare una certificazione di estraneità in cui dichiara di non aver alcun collegamento con il precedente intestatario della fornitura.
Il rallentamento delle operazioni legato a bollette non pagate dal precedente intestatario può creare problemi maggiori in caso di subentro, in quanto la fornitura rischia di restare disattivata per un tempo maggiore. Per la voltura, invece, l’allungamento dei tempi burocratici non comporta la possibilità di utilizzare l’energia in attesa del completamento dell’operazione.