Cresce il fronte della resistenza nei confronti della stretta sui pagamenti elettronici proposta alla Camera. L’emendamento alla Legge di Stabilità che propone l’introduzione di un regime sanzionatorio per professionisti e commercianti che non si adeguano all’obbligo di POS, in vigore da un anno ma troppo spesso disatteso, non piace nemmeno a Confesercenti, che si unisce al coro di protesta contro i micro pagamenti già alzato da bar, ristoranti (FIPE), medici (FIMMG), odontoiatri, artigiani (CGIA) e PMI in genere.
Nel frattempo, spuntano le prime esenzioni in un nuovo emendamento alla Legge di Stabilità, approvato in Commissione Bilancio alla Camera, secondo cui l’obbligo di accettare pagamenti elettronici “non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica”. La definizione “Casi di oggettive impossibilità tecniche” è ripresa da una sentenza della Cassazione (17892 del 2009) relativa al divieto di scarichi nel suolo e nel sottosuolo dove è precisato che “L’impossibilità tecnica consiste,[…], nell’impossibilità di attuare sotto il profilo tecnico un altro scarico”.
Quindi, se si può utilizzare un POS mobile o si può facilmente creare una linea connessione dati non c’è alcuna impossibilità tecnica. I commercianti non si illudano quindi di utilizzare questa previsione per eludere la norma.
Un altro emendamento dell’ultima ora propone dal primo luglio 2016 di estendere anche al parchimetro sulle strisce blu il pagamento con bancomat e carte di credito.
Le argomentazioni di Confesercenti sono basate sui dati di Banca d’Italia, secondo cui negli ultimi anni la base installata di POS è in rapido aumentato, nel 2014 ha raggiunto il numero di 1,8 milioni di unità, circa il 18% in più – pari a 270mila POS rispetto al 2013.
Un trend che secondo la confederazione rappresenta l’aumento maggiore degli ultimi 5 anni, superando il tasso di incremento delle operazioni con carte di credito o debito, che nel 2014 sono aumentate del 13,4%.
Se la tendenza sarà confermata, il numero di terminali attivi nel nostro Paese supererà la soglia dei 2 milioni, fa notare Confesercenti, secondo cui le sanzioni, in base a questi dati, non sarebbero motivate.
Tanto più che, attacca Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti Nazionale, a frenare la diffusione dei POS c’è anche un problema di copertura wireless. “C’è anche da risolvere un problema infrastrutturale – dice Bussoni in una nota – in molte attività l’uso dei POS è frenato dall’assenza di una copertura sufficiente di servizi di trasmissione dati senza fili. Complessivamente, serve comunque un piano che punti a favorire gli strumenti di pagamento innovativi più utili nel caso dei piccoli pagamenti, come i POS contactless. Un settore dove siamo ancora in ritardo: secondo le stime disponibili, ce ne sono solo tra i 200 ed i 250mila. La loro diffusione va sostenuta, magari prevedendo sgravi per le attività che decidono di implementare questi nuovi sistemi, sempre senza incidere sulla libertà di scelta delle imprese”.
Come andrà a finire?
Vedremo nei prossimi giorni se nuovi emendamenti saranno accolti nel testo finale della Legge di Stabilità.