Incalza sugli OTT e i nuovi servizi streaming che hanno rivoluzionato il mercato televisivo il magnate dei media Rupert Murdoch in occasione della conferenza WSJ’D del cieri a Laguna Beach in California.
L’industria dei media, ha detto Murdoch, “ha bisogno di un proprio competitor, un serio competitor, contro Netflix e Amazon“, i giganti dello streaming.
La 21st Century Fox, di cui è presidente, è partner di Hulu, servizio concorrente di Netflix, insieme a Disney e a NBC Universal.
La piattaforma ha subito un forte rallentamento e lo scorso anno il Ceo Jason Kilar ha lasciato in modo brusco l’azienda e fondato una startup, Vessel, sostenuta da Amazon ma con la quale, ha informato Murdoch, adesso si lavora insieme, “siamo tutti sulla stessa pagina”.
Le dichiarazioni del magnate arrivano dopo che Time Warner ha annunciato il lancio di una versione esclusivamente online di HBO, il popolare network tv che distribuisce ‘Game of Thrones’, ‘Girls’ e ‘True Detective’.
La mossa ha scosso l’industria del cavo dove HBO rappresenta uno dei maggiori driver di nuovi abbonamenti.
E per evitare problemi, HBO punta infatti al momento, ha spiegato Murdoch, a quei 10 milioni di persone che non ricevono il cavo.
Passaggio del tycoon anche sull’offerta da 80 miliardi, respinta, per rilevare Time Warner. “Pensavamo di aver bisogno di maggiore massa critica e contenuti“, ha commentato, aggiungendo che sarebbe stato “un matrimonio fantastico”.
Murdoch del resto è ben consapevole che con l’esplosione dei servizi in streaming saranno sempre più le web company che busseranno alle società come Time Warner per comprare i diritti tv. La sua operazione era quindi molto lungimirante e seguiva quelli che saranno i futuri trend del mercato dei contenuti audiovisivi.
Nei giorni scorsi uno studio pubblicato sul WSJ rilevava infatti che nel 2015 Netflix, Hulu e Amazon spenderanno in totale circa 6,8 miliardi di dollari per i diritti di trasmissione in streaming di film e serie tv.