Bel colpo in Francia nella battaglia allo streaming illegale. Dopo una serie di attente e scrupolose indagini, sono scattate le manette ai polsi di un ventiduenne, gestore del sito full-stream.net.
Il giovane e il suo presunto complice sono stati arrestati alcuni giorni fa nel Sud della Francia.
Mentre in Europa continuano i lavori dell’Ue per la riforma del diritto d’autore e l’industria si schiera a favore del sistema follow-the-money per contrastare la pirateria (importante l’evento che si è svolto venerdì in Italia organizzato da Fapav), Oltralpe viene assestato un gran bel colpo contro un sito che, grazie a pratiche illegali, è arrivato a fatturare in alcuni anni oltre 1 milione di euro. E si tratta solo della parte resa nota. I danni cagionati all’industria devono ancora essere esattamente stimati.
Full-Stream è uno dei tre maggiori siti di streaming illegale in Francia, stando alle informazioni fornite dall’Alpa (Association de lutte contre la piraterie audiovisuelle) e, secondo Médiamétrie, conta più di un milione di visitatori unici al mese e circa 10 mila video visti al giorno.
Gli inquirenti informano che il sito, con server all’estero, trae la sua ricchezza “dalla vendita di pubblicità e da conti bancari aperti nei paradisi fiscali”.
Il giovane, di nazionalità straniera e attualmente disoccupato, vive a Salon-de Provence e ha ammesso di aver creato il sito nel 2013.
Il presunto complice, identificato come l’amministratore, vive a Grenoble.
Il ventiduenne rischia 5 anni di prigione e 500 mila euro di multa per contraffazione e criminalità organizzata.
Da qualche tempo l’Alpa e la Sacem, che hanno lavorato con la polizia di Marseille, avevano individuato questo sito illegale e presentato una denuncia nell’estate del 2014 che ha determinato l’apertura di un’indagine preliminare.
Se lo smantellamento del sito Megaupload ad opera della giustizia americana è uno dei casi più noti, negli ultimi anni anche in Francia si sono svolti importanti processi contro la pirateria online.
Giusto qualche mese fa, il creatore di Wawa Mania, in fuga nelle Filippine, è stato condannato a un anno di carcere e dovrà pagare più di 15 milioni di danni.