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Strategia Spaziale Europea fra IRIS² e il caso italiano di Starlink. Parla Hermann Ludwig Moeller, Director dell’European Space Policy Institute (ESPI)

Esplorare la possibilità di una strategia comune europea in materia di spazio, con particolare attenzione al dibattito in corso in Italia sul possibile utilizzo di Starlink da parte del Governo in ottica di comunicazione istituzionale e difesa. Ne abbiamo parlato con Hermann Ludwig Moeller, Director dell’European Space Policy Insitute (ESPI), un think tank che si occupa di economia dello spazio che fra i suoi membri include tutte le agenzie spaziali della Ue compresa l’ASI, l’ESA e la Commissione Ue. Moeller può vantare un passato di primo piano all’ESA (European Space Agency), nella creazione di EU Copernicus e nella preparazione dell’iniziativa EU Secure Connectivity come capo dell’Ufficio Strategia, Programma e Trasformazione delle Telecomunicazioni e come capo dell’Ufficio Segmento Spaziale di Copernicus. Voce ascoltata da istituzioni, decisori e stakeholder fra cui, oltre agli stati membri e alla Ue, la Casa Bianca e il Giappone. L’obiettivo dell’ESPI è connettere lo Spazio alla politica, a tutti i settori della politica e della regolazione che si tratti di difesa, sicurezza, cambiamento climatico per l’Energia per fare qualche esempio.

Key4biz. Direttore, quali sono le tappe fondamentali per sviluppare una strategia spaziale europea efficace?

Hermann Ludwig Moeller. Per prima cosa, in realtà l’Europa ha molte strategie diverse sullo Spazio. Più di 20 stati europei, compresa l’Italia, hanno singole strategie nazionali. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta in questo momento preparando la sua strategia al 2040. Penso che ciò su cui dobbiamo davvero lavorare è la concertazione, per verificare come anche le strategie nazionali possano contribuire a realizzarne una a livello europeo.

Key4biz. Prendiamo il caso del’Italia.

Hermann Ludwig Moeller. Ci sono dei fondi del PNRR che vengono usati per l’Italia, bisogna capire in che modo questo possa essere fatto anche a livello europeo, tenendo in mente quelle che sono le priorità nazionali. L’obiettivo è mettere a fattor comune gli investimenti nazionali a livello europeo.

Key4biz. Quali sono gli elementi costitutivi di una strategia sullo Spazio?

Hermann Ludwig Moeller. Guardando anche agli altri paesi, come gli Usa e la Cina e altri, ci sono due elementi che definiscono una strategia sullo Spazio. In primo luogo, come ti posizioni sul fronte dell’esplorazione spaziale. Si parla tanto di un ritorno sulla Luna e di un viaggio su Marte. Soprattutto la Nasa e gli Usa perseguono questa linea. In secondo luogo, Sicurezza e Difesa è l’altra grande linea. Lo spazio in situazioni di crisi, lo abbiamo visto bene in Ucraina, è essenziale. Ovviamente, anche la dimensione economica ha un suo valore.

Key4biz. Come vede gli sviluppi a breve termine?    

Hermann Ludwig Moeller. Il 2025 è un anno decisivo, perché l’Europa si metterà d’accordo per fare investimenti significative tramite l’ESA. A novembre, è fissata una riunione ministeriale in questo senso in Germania e anche la Commissione Ue sta cominciando a creare il prossimo programma europeo. Dobbiamo vedere quali sono le priorità e dobbiamo essere pragmatici sulle due line che ho esposto prima, l’esplorazione e la Difesa. Ma ci sono anche altri indirizzi importanti: lo Spazio per la diplomazia, l’osservazione della Terra e ancora la commercializzazione dello Spazio, l’adattamento climatico. Serve un programma condiviso al 2028.

Key4biz. A proposito di Iris2, il programma satellitare europeo che non sarà pronto prima del 2030, l’investimento complessivo previsto (circa 10 miliardi di euro) è sufficiente? Dovrà essere raddoppiato?

Hermann Ludwig Moeller. Per prima cosa, Iris2 è la cosa giusta da fare. Detto questo, è vero che come Europa avremmo potuto essere 5 anni più veloci. Ma guardare indietro non serve, è meglio guardare al futuro. Per quanto riguarda gli investimenti, penso che il livello sia buono come primo passo del programma. In rapporto agli altri grandi programmi europei come Galileo, Copernicus, ci troviamo sullo stesso livello. Inoltre, è unico in termini di investimenti privati. E’ il primo programma pubblico-privato. Oltre al ruolo dei Governi e agli scopi di sicurezza e difesa, il programma ha anche l’ambizione di guardare alla commercializzazione e di creare un’infrastruttura che vada al di là dei satelliti di cui si parla oggi. Magari si potrà parlare di connettività nel settore aereo, connettività direct-to-cell diretta allo smartphone. C’è tutto un mercato per i leader del consorzio. Quindi, la cosa importante è rispondere a questo duplice scopo: la parte governativa di sicurezza e considerare anche l’elemento commerciale.   

Key4biz. Cosa pensa del ruolo potenziale che una società come Starlink potrebbe avere, in attesa che Iris2 diventi realtà? Lei è certamente al corrente del dibattito in corso in Italia sul possibile utilizzo di Starlink per comunicazioni protette da parte del Governo in ambito di sicurezza e difesa. Cosa ne pensa?

Hermann Ludwig Moeller. Tutti dobbiamo pensare in primo luogo alla necessità più imminente. Le forze armate, i militari, lavorano sul campo e hanno delle necessità impellenti oggi. La domanda è, chi può fornire queste comunicazioni? Ci sono alcune soluzioni europee e io penso che debbano essere utilizzate. La Spagna, ad esempio, ha lanciato un nuovo satellite da poco. Ma quando si parla dei servizi di comunicazione offerti da Starlink, su diverse orbite e diverse capacità, oggi non abbiamo le capacità di offrire soluzioni pronte. Quindi, si tratta di una preoccupazione giusta nel settore. Ma se c’è un bisogno immediato bisogna stare attenti. Io penso che il vero dibattito dovrebbe essere che la presenza di una soluzione immediata per un bisogno impellente non dovrebbe condizionare la capacità di sviluppare soluzioni europee. Perché alla fine quello che vogliamo è disporre delle nostre soluzioni autonome.  Anche perché nel caso di Starlink in Ucraina abbiamo constatato che l’imprenditore che controlla la costellazione può prendere delle decisioni che un governo non avrebbe preso. I governi, quando si tratta di servizi governativi, vogliono poter prendere le loro decisioni in autonomia.      

Key4biz. Quindi sin caso di necessità immediata va bene usare Starlink, senza per questo rinunciare a soluzioni indipendenti e autonome?

Hermann Ludwig Moeller. Esattamente, sarebbe un errore trasformare l’uso temporaneo in un uso permanente e non usare le tue capacità indipendenti.

Key4biz. Il che ha a che fare anche con il dibattito europeo in corso sulla sovranità digitale.  

Hermann Ludwig Moeller. Sì. Questo della sovranità digitale è un tema che riguarda non soltanto la Ue, ma tutte le singole nazioni europee.

Key4biz. Pensa che l’Italia possa diventare una sorta di laboratorio europeo su questi temi?

Hermann Ludwig Moeller. Si tratta di verificare i bisogni di sicurezza e di servizi che in questo momento possono essere forniti soltanto al di fuori dell’Europa. Ma il fatto stesso di definire i bisogni di sicurezza è utile per definire quali saranno le soluzioni europee da sviluppare.  

Key4biz. Serve una NASA europea?

Hermann Ludwig Moeller. L’Europa non è uno Stato a sé come gli Usa, e poi da noi c’è già l’ESA.

Vedi anche l’intervista integrale: The Space Economy in Europe: the Italian case of Starlink. Interview with H. Ludwig Moeller (ESPI)

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