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Strategia energetica nazionale, l’Italia deve accelerare su rinnovabili e nuovi sistemi di accumulo

Il 2017 è stato proclamato dalla World Organization for International Relations “Anno Internazionale dell’Efficienza Energetica”. L’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (Woir) è anche quest’anno di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per fermare l’innalzamento delle temperature sotto i 2° C, il punto limite oltre il quale si avranno effetti catastrofici sull’ambiente mondiale.

L’implementazione di adeguati programmi di efficientamento energetico, tanto in ambito industriale come anche a livello domestico, sostengono gli esperti Woir, consentirebbe di risparmiare una quantità di energia così considerevole, e conseguentemente di diminuire la produzione di anidride carbonica così drasticamente, da ridurre l’effetto serra in una proporzione che nessun altro programma per lottare contro il riscaldamento globale sarebbe in grado di eguagliare.

Prendendo in considerazione lo specchio riepilogativo de Il Sole 24 Ore, riferito ai dati sugli aiuti di Stato autorizzati dalla Commissione europea per il 2015, si nota come il 46% della spesa totale è stato destinato all’efficienza energetica sotto forma di riduzione dei consumi, di investimenti in fonti energetiche rinnovabili e tutela ambientale.

Ieri, inoltre, si è tenuta l’audizione di Anie alla Commissione Ambiente del Senato, nell’ambito del ciclo di audizioni sui profili ambientali della Strategia Energetica Nazionale.

L’industria italiana considera come una grande opportunità e non come vincoli gli ambiziosi obiettivi della Cop21 di Parigi di contenimento entro i 2 gradi del surriscaldamento al 2050 e i target Ue (-40% di CO2 emessa, + 27% di efficienza energetica e +27% di rinnovabili) – ha spiegato Maria Antonietta Portaluri, direttore generale ANIE -. I driver fondamentali per la decarbonizzazione non possono che essere individuati nell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili per consumare meno e meglio e dar vita alla città elettrica, un modello di city a zero emissioni fondata sulla diffusa applicazione di tecnologie d’avanguardia”.

Tra queste ci sono le case intelligenti: “Il building realizzato con le tecnologie impiantistiche efficienti e alimentato da energia rinnovabile e la mobilità elettrica cittadina costituiscono una buona risposta alla necessità di riduzione dell’inquinamento urbano”, ha detto in Commissione Portaluri.

Anche sul fronte dell’industria, che assorbe circa il 40% del consumo di energia del Paese, non si potrà fare a meno di utilizzare sistemi digitali e componenti ad alte prestazioni nei processi produttivi e nel building industriale, fornendo così anche una grande spinta allo sviluppo dell’economia nazionale in chiave sostenibile”.

Per l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale, ma anche per generazione di energia elettrica pulita e distribuita a tutti, è indispensabile il contributo delle fonti energetiche rinnovabili elettriche, che sono ritenute da Anie come “fondamentali per un’economia a basse emissioni di carbonio e ad alta efficienza ambientale”.

La scelta delle fonti rinnovabili quindi è “vincente e irreversibile”: “ma – ha precisato il dg Anie – vanno ulteriormente sviluppate (almeno nuovi 24GW), tenute in esercizio e nei siti con elevata disponibilità potenziate, promuovendo l’uso dei sistemi di accumulo. Infine bisognerà lavorare alla riforma del mercato elettrico, che deve essere adeguato alle peculiarità delle FER intermittenti, le più diffuse in Italia”.

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