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Stop smartphone in classe (anche per la didattica), modello UK per il ministro Valditara?

Istruzione, educazione e responsabilità, non solo degli studenti, ma anche dei genitori che, secondo il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, sono stati trasformati dalla società in cui viviamo “in amici dei figli, in chiocce più che in educatori, in sindacalisti dei diritti dei figli”.

In una chiacchierata con il direttore del quotidiano “Il Foglio”, Claudio Cerasa, il ministro pone all’attenzione di tutti noi dei punti critici non solo del nostro sistema educativo e dell’istruzione, ma anche della società in cui viviamo e del ruolo dei genitori.

In particolare, si legge nell’articolo, Valditara anticipa anche una delle sue prossime mosse, che sicuramente farà discutere e che allo stesso tempo troverà molti sostenitori: lo stop agli smartphone a scuola.

Lo stop per smartphone (e tablet) nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie (anche per scopi didattici)

Se impiegati eccessivamente o in modo inappropriato, i telefonini costituiscono un elemento crescente di distrazione che indice sul rendimento scolastico, alimenta la tensione tra studenti e docenti, inficia negativamente la memoria, la concentrazione e l’attività formativa del ragazzo”, ha dichiarato il ministro riprendendo i concetti raccolti nel Global Education Monitoring Report pubblicato dall’Unesco la scorsa estate.

Un documento in cui si rilanciava la necessità di intervenire sul tema telefonino in classe, vietandolo o regolamentandone l’utilizzo in maniera chiara.

Ad oggi, nell’Unione europea, meno di un Paese su quattro ha fatto qualcosa in tal senso.

Francia, Svezia, Finlandia e Olanda hanno vietato lo smartphone in classe, alle elementari e alle scuole medie superiori. Nel 2022 Valditara diffuse una circolare per ribadire che anche in Italia c’è un divieto simile, (ne esisteva già una del 2007), ma solo per le scuole dell’infanzia e alle elementari.

Le mosse che il ministro ha intenzione di fare su questo argomento saranno finalizzate ad un giro di vite generale: divieto di usto dello smartphone alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie, “anche per scopi didattici”.

In più, nelle intenzioni del ministero dell’Istruzione, sarà suggerito di evitare anche i tablet alle elementari e alle medie.

Recuperare un sano rapporto didattico e culturale tra studenti e insegnanti

Non una crociata contro la tecnologia, si legge nelle dichiarazioni di Valditara, ma la necessità di imporre delle regole e di recuperare un rapporto più sano tra studente e scuola, tra studente e insegnante.

Quest’ultimo passaggio il più delicato, perché ormai sono innumerevoli i casi di scontro verbale e di vere e proprie aggressioni da parte degli studenti nei confronti dei professori.

Riportare il rapporto studente-insegnante sui giusti binari significa per il ministro “difendere il principio di delega e di autorità che è l’architrave del sistema democratico”.

La stessa strada già presa in Inghilterra: nessun telefonino a scuola, perquisizioni e sanzioni

Nei giorni scorsi anche il Governo inglese ha preso delle misure per lo stop degli smartphone a scuola. Come spiegato su SkyTG24, “queste linee guida daranno agli insegnanti gli strumenti per agire perché le scuole sono luoghi per apprendere e i telefonini sono, come minimo, una distrazione non richiesta”.

Un modello che sembra perfetto per le mosse di Valditara in Italia, perché il Governo di Londra ha deciso di vietare l’ingresso dei telefonini nelle classi scolastiche di ogni ordine e grado.

Il divieto si applica anche nell’intervallo tra una lezione e l’altra e in mensa. Per i trasgressori sono previste sanzioni disciplinari, mentre è prevista anche la perquisizione degli studenti e dei loro zaini e in caso il sequestro dei device.

I device si possono lasciare anche all’entrata dell’istituto (o direttamente a casa).

In Inghilterra il 97% dei minori possiede uno smartphone già a 12 anni. Il 44% dei genitori inglesi si dice preoccupato del tempo che i propri figli trascorre col cellulare in mano. Percentuale che sale al 50% se si parla di ragazzini alle superiori.

Secondo un’indagine di Save The Children, il 78,3% dei bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet quotidianamente, principalmente tramite smartphone. L’età di possesso e utilizzo dello smartphone diminuisce ulteriormente in Italia, con un aumento significativo dei bambini tra i 6 e i 10 anni che lo utilizzano ogni giorno, passando dal 18,4% del biennio 2018-19 al 30,2% del biennio 2021-22.

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