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‘Stop portabilità? Mai visti assembramenti all’armadio di strada’. Intervista a Rosario Trefiletti (Centro Consumatori Italia)

Il ritiro da parte di Lega e M5S dell’emendamento all’articolo 82 del decreto ‘Cura Italia’ per il blocco della portabilità durante l’emergenza virus piace ai consumatori, che considerano il mantenimento della possibilità di cambiare operatore una fondamentale premessa di libertà per la concorrenza e il diritto di scelta dei consumatori. Ne abbiamo parlato con Rosario Trefiletti, Presidente Centro Consumatori Italia.

Key4biz. Presidente, Lega e M5S hanno ritirato gli emendamenti per il blocco della portabilità del numero e del cambio operatore per tutto il periodo dell’emergenza virus. Perché i consumatori sono soddisfatti?

Rosario Trefiletti. Siamo soddisfatti perché è stato bloccato un blitz un po’ maldestro su pressione di importanti aziende che, se fosse stato realizzato, avrebbe tolto ai consumatori la libertà di scegliere l’operatore e di cambiare gestore scegliendo le offerte migliori. Un danno grave alla concorrenza. Ma la cosa che mi ha fatto indignare di più è un’altra.

Key4biz. Cosa l’ha fatta indignare?

Rosario Trefiletti. Mi ha fatto indignare che si sia voluto giustificare il blocco della portabilità con il pericolo di diffondere la pandemia. Come se il cambio gestore fosse un pericolo, un rischio per i lavoratori. Non è così, visto che il cambio gestore è un’operazione che si può fare essenzialmente da remoto, online o al telefono. Quante volte ti telefonano per proporti un cambio operatore, operazione che si fa al telefono?

Key4biz. Ma per l’upgrade di connessione fissa può essere necessario che il tecnico vada allo sportello e anche a domicilio.

Rosario Trefiletti.  E’ vero, ma i tecnici si muovono con tutte le precauzioni, protetti da mascherine e da soli. Non mi risulta che ci siano degli assembramenti di tecnici di rete agli armadi su strada.  

Key4biz. Quindi non ci sono i presupposti del pericolo per la salute negli emendamenti poi ritirati?

Rosario Trefiletti.  Non ci sono i presupposti e non se ne capisce il senso, o forse invece lo si capisce troppo bene. Eppure, questo è un momento in cui invece di tentare di bloccare la concorrenza e lo sviluppo della rete, la politica dovrebbe fare di tutto per stimolarlo. La gente costretta in quarantena sta utilizzando in maniera massiccia la rete e ha bisogno di tanta banda per telefonare via Skype e per tutte le applicazioni di messaggistica che stanno fiorendo, senza dimenticare la smart tv e lo streaming. I cittadini hanno diritto di poter scegliere la qualità migliore per le loro connessioni. Noi siamo sempre stati a favore della concorrenza in un mercato liberalizzato come quello delle telecomunicazioni.

Key4biz. Emendamenti al Cura Italia per il blocco della portabilità potrebbero tornare alla Camera.

Rosario Trefiletti. Mi auguro vivamente che nessuno ripeschi emendamenti del genere prendendo spunto dal Covid-19. Il problema nel nostro paese non è bloccare la portabilità, ma sostenere lo sviluppo della fibra ottica anche in ottica 5G. L’Italia è in ritardo sulla copertura in fibra, bisogna accelerare e il Governo, che detiene la golden share, dovrebbe sostenere un piano industriale per la realizzazione di una rete unica, mettendo a fattor comune le attività di Tim e Open Fiber, di cui peraltro è azionista tramite le partecipazioni in Enel (azionista di Open Fiber) e Cdp, azionista di entrambe le aziende.   

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