Buongiorno dottore,
mi chiamo Silvia, ho 40 anni e da almeno cinque anni soffro di una gastrite molto dolorosa. In alcuni momenti i sintomi sono così forti che non riesco nemmeno a bere un bicchiere d’acqua. Purtroppo dall’ultima gastroscopia è emersa anche la presenza dell’Helicobacter pylori. Il mio medico mi ha prescritto una terapia antibiotica di un mese, ma io sono piuttosto reticente. Non ho voglia di prendere altri farmaci, gli antibiotici poi, che ho sempre sopportato a fatica. Per questo mi rivolgo a lei, nella speranza che possa suggerirmi un altro modo per curare questa fastidiosa gastrite.
Silvia, 40 anni
Cara Silvia,
innanzitutto la ringrazio per essersi rivolta a me e per avermi accordato la sua fiducia. Purtroppo la sua è una situazione molto comune: la gastrite, infatti, è sempre più diffusa. Si tratta di una malattia prettamente psicosomatica, ossia legata a un problema psicologico, come un pensiero, un’emozione o una situazione non accettata. Occorre sapere, infatti, che solo quando una persona è in uno stato di rilassamento, lo stomaco si riveste di muco in seguito all’introduzione del cibo. Se è sotto stress, invece, il muco non viene prodotto. Il muco, però, è essenziale: è lo strato di sostanza colloidale che riveste le pareti dello stomaco, proteggendolo dalla forte acidità necessaria alla digestione. Se il muco è carente, le aree dello stomaco non protette vengono irritate dall’acidità e compaiono così irritazione, infiammazione, bruciore, dolore, in altre parole gastrite. Altri fattori che possono favorire la comparsa della malattia sono la dieta scorretta, l’uso di alcuni farmaci come gli antinfiammatori, il cambio di stagione, i colpi di freddo, le sigarette.
Ecco perché per prima cosa le suggerisco di prestare molta attenzione al suo stile di vita e in particolare alla sua alimentazione. In linea generale, meglio che limiti decisamente latte, latticini, fritti, alimenti acidi, cibi di provenienza animale, privilegiando il consumo di frutta, verdura e legumi.
Per aiutare lo stomaco a ritrovare la sua salute l’ideale è ricorrere ai funghi micoterapici, che sono in grado sia di migliorare i disturbi avvertiti sia di rimuovere le cause alla base della malattia. Contro la gastrite complicata dalla presenza dell’Helicobacter pylori la cosa migliore è ricorrere all’associazione Hericium +Reishi. Il primo è un fungo veramente prezioso a livello dell’apparato digerente. Infatti, restituisce allo stomaco la sua normale acidità, necessaria per completare la digestione e per eliminare eventuali batteri, rigenera le cellule gastriche che per usura si rovinano, e protegge dagli stimoli nervosi che mettono sotto stress lo stomaco e soprattutto stimola la produzione del muco gastrico protettivo,
Inoltre possiede altre azioni utili allo stomaco e all’organismo in generale, perché aumenta l’energia personale, migliora il benessere psicologico, stimola le difese immunitarie e ha un’azione anti-microbica. Ecco perché è così efficace anche contro l’Helicobacter pylori. È un’arma potentissima anche in presenza di gonfiore e reflusso gastroesofageo, ossia la risalita di contenuto gastrico acido nell’esofago, dove causa bruciore e infiammazione. Per quali ragioni? Migliorando la digestione, impedisce al cibo di ristagnare e fermentare, producendo gas e gonfiore, e di risalire verso l’alto. Tutte le malattie e i sintomi dello stomaco possono trarre giovamento dall’impiego di Hericium, dal gonfiore alla digestione lenta o cattiva, dal dolore all’acidità, dal ristagno di cibo alla gastrite.
Anche il Reishi promuove il funzionamento dello stomaco e dell’intestino. Inoltre, grazie alla presenza di numerose sostanze benefiche – come il P3, dotata di attività antibatterica molto efficace, i beta-glucani, che agiscono come immunostimolanti e i terpeni, alcuni dei quali sono potenti antinfiammatori cortison-like – si rivela un gastroprotettore veramente efficace. Senza dimenticare che, placando le scariche di adrenalina prodotte dagli stati emotivi e psichici negativi, aiuta a rigenerare il muco gastrico.
Il mio suggerimento è di prendere due grammi al giorno di entrambi i funghi per almeno tre mesi. Le assicuro che in questo modo si sentirà molto meglio.
Alla prossima settimana dr Walter Ardigò