Già due anni fa, in occasione del bando MIUR PRIN 2015, un gruppo di docenti e ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università Guglielmo Marconi, con la collaborazione operativa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (CNVVF), ha proposto un progetto per la messa a punto di una soluzione tecnologica integrata per contrastare la diffusione degli incendi.
Il progetto Sistemi con Tecnologie Integrate per il Monitoraggio di incendi e prima Allerta (STIMA) si basa sull’impiego integrato di tre sottosistemi: sensori innovativi basati su tecnica LIDAR per la rilevazione dei parametri utili, sistemi di telecomunicazioni (satellitari e terrestri integrati) per la trasmissione dei dati in tempo reale verso la centrale operativa e per le comunicazioni di prima allerta, il simulatore dello sviluppo dell’incendio in tempo reale utile all’attività di supporto alla decisione.
Con tale sistema è possibile effettuare un efficiente monitoraggio e controllo continuo di zone soggette ad incendi e rilasci in atmosfera non controllati, come aree boschive o aree industriali, anche in condizioni estreme. Il sistema può fornire uno strumento complesso in grado, in caso di incidente/incendio, sia di individuare la sorgente causa dell’evento che di valutare la diffusione del pericolo, mediante l’uso di modelli previsionali, inviando una comunicazione affidabile, sicura e continua a supporto degli enti coinvolti nel soccorso, come i VVF.
Oltre all’integrazione dei tre sottosistemi, la ricerca è volta a sviluppare le tecnologie esistenti. Per i sensori si tratta di ottenere la riduzione degli ingombri e il miglioramento della rivelazione per limitare i falsi positivi. Per il sistema di telecomunicazioni si tratta di integrare le diverse tecnologie e incrementare efficienza e ottimizzazione della qualità del servizio in architettura SDN, precorrendo lo sviluppo del 5G. Per la simulazione dell’evoluzione dell’evento si tratta di sviluppare tecniche e strumenti basati su cloud per garantire il tempo reale.
Lo sviluppo del progetto punta a migliorare l’efficienza operativa del CNVVF, che parteciperebbe con attività di consulenza tecnica e scientifica altamente qualificata, in particolare nella definizione dei requisiti e nel collaudo del dimostratore.
Il progetto non fu finanziato ma il tema rimane drammaticamente attuale.