In occasione del discorso sullo stato dell’Unione 2016 del Presidente Juncker, la Commissione illustra oggi come intende stimolare ulteriormente gli investimenti a sostegno dell’occupazione e della crescita sostenibile, sia in Europa che nel mondo. La Commissione propone:
– di estendere il Fondo europeo per gli investimenti strategici, il fulcro del suo piano di investimenti per l’Europa, per aumentarne, dopo i successi già registrati, la capacità e consolidarne i punti di forza
e
– di adottare il piano europeo per gli investimenti esterni (PEI), per incoraggiare gli investimenti in Africa e nel vicinato dell’UE, al fine di rafforzare i nostri partenariati e contribuire a conseguire gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “Il Medio Oriente e l’Africa sono regioni con un potenziale enorme che non può esprimersi a causa delle guerre, della povertà, della mancanza di infrastrutture, della debolezza della governance. L’Unione europea è già il primo donatore a livello mondiale: gli investimenti dell’UE nella cooperazione allo sviluppo superano quelli di tutti gli altri paesi messi insieme. Sappiamo anche, però, che le risorse pubbliche non sono sufficienti per liberare questo enorme potenziale e conseguire gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Le imprese europee creano già posti di lavoro e crescita in tutto il nostro vicinato e in Africa, a beneficio dei nostri partner e dei cittadini europei. Oltre a creare le condizioni affinché gli europei possano espandere la loro attività in altri paesi, il nuovo piano per gli investimenti esterni permetterà di sostenere le economie e le società dei nostri partner e di contribuire ai nostri obiettivi di politica estera: dalla sicurezza allo sviluppo globale”.
La Vicepresidente della Commissione europea Kristalina Georgieva, responsabile per Bilancio e le risorse umane, ha dichiarato: “In un momento in cui i bisogni crescono e le risorse diminuiscono, l’UE deve trovare nuovi modi per far sì che i finanziamenti pubblici possano bastare. È quanto abbiamo fatto di nuovo oggi, utilizzando le possibilità offerte dal bilancio dell’UE per stimolare gli investimenti che consentiranno di creare altri posti di lavoro in Europa e di affrontare le cause profonde della migrazione all’estero”.
Per il Vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività: “Il piano di investimenti per l’Europa si è dimostrato un successo. Con il Fondo europeo per gli investimenti strategici offriamo finanziamenti aggiuntivi destinati ai progetti innovativi e alle PMI. Con il polo di consulenza aiutiamo le imprese a preparare le domande di finanziamento. Con il portale dei progetti facciamo sapere agli investitori di tutto il mondo che in Europa ci sono opportunità di investimento. E con l’Unione dei mercati dei capitali e altre iniziative dell’UE stiamo eliminando gli ostacoli agli investimenti. Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti con il piano di investimenti e attendo con interesse di discutere della nostra nuova proposta con i membri del Parlamento europeo e gli Stati membri nelle prossime settimane”.
- Il piano di investimenti per l’Europa
Nel novembre 2014, a sole tre settimane dal suo insediamento, la Commissione ha annunciato il piano di investimenti per l’Europa, con la Banca europea per gli investimenti (BEI) come suo partner strategico. Dopo un primo anno positivo il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), fulcro del piano di investimenti, dovrebbe, secondo le previsioni, già essere riuscito a mobilizzare 116 miliardi di euro in 26 Stati membri, a beneficio di oltre 200.000 piccole e medie imprese (PMI).
Visto il successo del piano finora e i segnali incoraggianti, per incrementare in modo sostenibile i bassi livelli degli investimenti registrati in Europa, la Commissione si è impegnata a raddoppiare il FEIS, in termini di durata e di capacità finanziaria, creando la necessaria certezza del diritto per i promotori e assicurando che il Fondo possa continuare a operare in futuro.
Oggi la Commissione presenta una proposta legislativa di proroga per estendere l’iniziale periodo di tre anni (2015-2018) con un obiettivo di 315 miliardi di euro ad almeno 500 miliardi di euro di investimenti entro il 2020, ossia alla scadenza del vigente quadro finanziario pluriennale. Per aumentare ulteriormente la potenza di fuoco del FEIS e riuscire a raddoppiare l’obiettivo di investimento, la Commissione invita gli Stati membri a contribuire anch’essi. La Commissione intende presentare le proposte per il periodo successivo al 2020 al fine di assicurare la prosecuzione degli investimenti strategici ad un livello sostenibile.
La Commissione desidera anche sottolineare l’importanza dell’addizionalità, mobilitando un importo ancora maggiore di finanziamenti privati. FEIS2.0 metterà l’accento sull’incremento dei finanziamenti a favore di progetti sostenibili transfrontalieri, per collegare il FEIS agli ambiziosi obiettivi dell’accordo sul clima della COP21. E la Commissione propone di aumentare ancora di più la trasparenza, prevedendo che vengano indicati in dettaglio i motivi che hanno portato alla scelta di ogni singolo progetto e in che modo esso soddisfa i criteri stabiliti nel regolamento sul FEIS, provandone l'”addizionalità”.
Per migliorare ulteriormente il FEIS, la Commissione intende affrontare la questione della copertura geografica, ponendo un maggiore accento sull’offerta di assistenza tecnica a livello locale a quanti negli Stati membri desiderano presentare domanda di finanziamento. Essa propone inoltre di semplificare ulteriormente la combinazione delle domande di finanziamento FEIS con altre fonti di finanziamento dell’UE, come i Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE).
Visto il successo dell’iniziativa, lo sportello del FEIS relativo alle PMI è stato potenziato nel luglio 2016 con il trasferimento dallo sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione di 500 milioni di EUR della garanzia dell’UE. Inoltre, la Commissione propone di rafforzare la dimensione sociale del FEIS, aumentando l’importo totale degli strumenti finanziari a sostegno delle imprese sociali e della microfinanza da 193 milioni a 1 miliardo di EUR, un importo che dovrebbe consentire di mobilitare circa 3 miliardi di EUR di investimenti totali.
- Il piano europeo per gli investimenti esterni
La Commissione annuncia oggi anche un nuovo piano: il piano europeo per gli investimenti esterni (PIE). Lo strumento consentirà di stimolare gli investimenti in Africa e nei paesi del vicinato dell’UE, in particolare per sostenere le infrastrutture economiche e sociali e le PMI, mediante la rimozione degli ostacoli agli investimenti privati. Con un contributo di 3,35 miliardi di euro dal bilancio dell’UE e dal Fondo europeo di sviluppo, il PIE sosterrà le garanzie innovative e strumenti analoghi a copertura degli investimenti privati, per mobilizzare fino a 44 miliardi di EUR di investimenti. Se gli Stati membri e gli altri partner contribuiranno con un finanziamento di importo equivalente, l’importo totale potrebbe raggiungere gli 88 miliardi di EUR.
Incentivando gli investimenti nei paesi partner, il PIE contribuirà all’attuazione dell’Agenda 2030 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e del programma di Addis Abeba sul finanziamento dello sviluppo. Fornirà inoltre un contributo essenziale per affrontare le cause profonde della migrazione, rafforzare i nostri partenariati e combattere i fattori che sono all’origine dei grandi movimenti di popolazione.
Il PIE si compone di tre pilastri complementari:
- mobilitare investimenti combinando strumenti di investimento esistenti con una nuova garanzia nell’ambito del nuovo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD).Il Fondo sarà composto da due piattaforme regionali di investimento per l’Africa e per il vicinato dell’UE;
- potenziare l’assistenza tecnica per ampliare il contesto politico, per sostenere le autorità pubbliche e le imprese nei paesi partner. L’obiettivo è quello di aiutarli a prepararsi meglio, a promuovere progetti e ad attirare maggiori investimenti;
- migliorare il contesto generale in cui operano le imprese promuovendo la buona governance, la lotta alla corruzione, l’eliminazione degli ostacoli agli investimenti e delle distorsioni del mercato.
Parte integrante del PIE sono anche le operazioni di prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI). A tal fine, la Commissione aumenterà ad un totale di 5,3 miliardi di EUR la garanzia del bilancio dell’UE nel quadro del mandato di prestiti esterni della BEI. In totale, tra il 2014 e il 2020 la BEI potrà quindi concedere prestiti fino a 32,3 miliardi di euro nel quadro della garanzia dell’UE.
Il PIE offre un quadro integrato che consente la piena cooperazione tra l’UE, gli Stati membri, i paesi partner, le istituzioni finanziarie internazionali, i donatori e il settore privato. Esso migliorerà le modalità di utilizzo dei limitati fondi pubblici e le modalità di collaborazione tra autorità pubbliche e investitori privati sui progetti di investimento.
Attraverso il PIE l’UE intende accrescere il suo contributo all’architettura mondiale per lo sviluppo e la gestione della migrazione, i due temi che saranno al centro delle discussioni in occasione della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite.