Dal 20 luglio scorso, a seguito del Decreto “Investment Compact”, è possibile redigere l’atto costitutivo e lo statuto di un’impresa innovativa mediante piattaforma online dedicata. Venerdì scorso il Ministero dello Sviluppo Economico ha diffuso il primo Rapporto sulle startup innovative avviate tramite firma digitale.
Al 30 settembre 2016, sono 57 le imprese italiane appena nate ad aver sfruttato la nuova modalità di costituzione. La distribuzione territoriale vede una maggiore concentrazione di startup a firma digitale al Centro-Nord: 7 in Lombardia, 5 in Toscana, 3 nelle Marche e altrettante in Veneto, 2 in Puglia; altre 5 regioni (2 del Mezzogiorno) registrano una startup innovativa ciascuna.
Tre province, Ascoli Piceno, Milano e Venezia, presentano due imprese iscritte con la nuova procedura; le altre sono distribuite tra 19 Camere di Commercio diverse. Lo sforzo organizzativo profuso ha pertanto finora coinvolto complessivamente 22 CCIAA localizzate in 10 regioni.
In termini di mercato, 16 delle nuove imprese costituite operano nel macro-settore dei servizi, 8 in particolare nella produzione di software. Tra le 7 che operano nel settore manifatturiero, 4 sono attive nalla fabbricazione di computer e prodotti di elettronica.
Guardando al capitale iniziale sottoscritto, infine, 6 startup innovative sono riconducibili alla classe dimensionale compresa tra 1 e 5.000 euro, 10 tra 5.000 e 10.000, 8 tra 10.000 e 50.000, e una tra 50.000 e 100.000.