Sostenere il nuovo programma operativo Sardegna per lo sviluppo economico sostenibile dei territori e delle città, l’innovazione tecnologica, il turismo, le startup e l’efficienza energetica, è l’obiettivo della Commissione europea che nei giorni scorsi ha stanziato 465 milioni di euro.
A questi si aggiungono circa altri 465 milioni di cofinanziamento nazionale, per un totale di 930 milioni di euro. Le linee di intervento concordate sono 35 (un numero decisamente ridotto rispetto le 120 inziali), concentrate sui settori più strategici: 213 milioni di euro saranno destinati alla competitività del sistema economico, 164 milioni alla valorizzazione turistica e culturale, 150 milioni all’efficienza energetica, 130 milioni all’agenda digitale, 128 milioni a ricerca e innovazione, 55 milioni ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 milioni a inclusione sociale e lotta alla povertà.
“Una cifra importante che ci consentirà di intervenire in settori nevralgici della nostra economia regionale, un risultato ottenuto grazie a un serrato lavoro collettivo per cui ringrazio tutti coloro che hanno partecipato – ha dichiarato in una nota l’assessore della Programmazione e del Bilancio della Regione Sardegna, Raffaele Paci – ora dobbiamo correre, fare bene e non perdere tempo, ma soprattutto spendere strategicamente i fondi europei, invertendo nettamente e definitivamente la rotta del passato che per troppe volte ha portato a una scarsa qualità della spesa con conseguente taglio dei fondi”.
Soldi, questi del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr), che potranno essere utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche. “Stiamo lavorando per garantire la crescita armonica del nostro territorio, delle aree interne e di quelle urbane, basandoci sugli attrattori ambientali, culturali, turistici delle singole zone”, ha affermato Paci.