È italiana una delle quattro startup selezionate al SEP Investors Forum 2015 (Startup Europe Partnership) di domani a Bruxelles, evento dedicato alla ricerca delle più innovative realtà imprenditoriali europee attive nell’economia digitale del continente (dall’ecommerce ai pagamenti elettronici, dall’app economy alla PA digitale e l’egovernment, dall’industria dei contenuti alla finanza online).
Scopo della manifestazione è aiutare le aziende a superare gli ostacoli che si frappongono tra il progetto, gli investitori e il mercato, nonché attirare l’attenzione degli investitori sulle giovani realtà più dinamiche e promettenti, più in generale sull’ecosistema startup in crescita in tutta Europa.
L’iniziativa si inserisce nel programma della Commissione Junker denominato “Capital Markets Union” o più semplicemente CMU, finalizzato alla creazione di un mercato unico europeo dei capitali.
In tale contesto, la pisana ClouDesire è stata chiamata a partecipare al workshop “Towards the EU Capital Markets Union”, tra venture capitalists, innovatori, ricercatori ed esperti di finanza internazionale, per le sue soluzioni avanzate di cloud computing applicate al mondo dei servizi digitali e il suo potenziale contributo alla nascita di una vera app economy in Europa.
La piattaforma cloud sviluppata dalla startup italiana, frutto di un progetto R&D co-finanziato dalla Regione Toscana, propone un modo semplice per vendere e distribuire applicazioni web in modalità SaaS – Software as a Service, consentendo ai fornitori di software di sfruttare pienamente tutte le potenzialità del cloud grazie all’automazione del sistema.
Secondo dati Ue dell’anno scorso, il cloud potrebbe avere un impatto cumulativo di 940 miliardi di euro tra il 2015 ed il 2020, con la creazione di 400 mila nuove PMI/startup entro il 2016.
Il SEP Investors Forum di quest’anno è ospitato a Bruxelles in occasione del Net Futures 2015, conferenza promossa da DG Fisma e DG Connect della Commissione europea e dedicata alla smart industry, alla digital econony e al mercato unico dei servizi digitali (dal valore stimato di 250 miliardi di euro nei prossimi anni).
L’economia digitale può aiutare l’industria europea a crescere, offrire infrastrutture per le imprese di domani e stimolare la creazione di nuove start up. Perfino in tempi di forte disoccupazione, il comparto digitale e di internet permette di creare cinque posti di lavoro per ogni due posti perduti. Entro il 2020 l’Europa potrebbe ottenere un incremento del 4% del suo PIL stimolando il rapido sviluppo del mercato unico digitale.
L’Europa ha innovato nelle applicazioni del settore sanitario, nelle tecnologie intelligenti per le città, nei servizi pubblici elettronici e in fatto di apertura e accessibilità dei dati, ma nonostante il suo forte potenziale di stimolo della crescita e della competitività, oggi non è più al passo rispetto agli altri leader mondiali in questo campo. Ecco perché la Commissione deve adottare misure concrete per istituire quanto prima possibile un mercato unico digitale.