Pubblicato ieri dal Ministero dello Sviluppo economico il 16° Rapporto trimestrale sull’operato del Fondo di garanzia per le Pmi. Nel secondo trimestre 2018 (30 marzo – 30 giugno) sono state finanziate 214 startup con più di 80 milioni di euro e 19 Piccole e medie imprese (Pmi) con 11,8 milioni di euro.
Da settembre 2013, per effetto dello “Startup Act italiano“, le startup innovative che intendono ottenere un finanziamento bancario possono richiedere l’intervento del Fondo gratuitamente, seguendo una procedura semplificata che le esonera da una valutazione del merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dall’istituto di credito.
La garanzia può arrivare fino a 2,5 milioni di euro per impresa, e coprire fino all’80% di ciascun prestito concesso.
Dopo quasi 5 anni di operatività del Fondo di garanzia, sono stati erogati 747,4 milioni di euro destinati a 2.148 startup innovative per complessive 3.591 operazioni.
Nell’ultimo trimestre l’ammontare medio di ogni operazione è stato di 208.125 euro, per una durata di circa 54,3 mesi.
Al 30 giugno, il 28,6% delle startup che ha usufruito dei prestiti si trova in Friuli Venezia Giulia, seguita dal Trentino Alto Adige con il 26,5%, quindi dall’Emilia Romagna con il 24,5%, la Liguria con il 22,3%, il Piemonte con il 22%, il Veneto con il 21,3%, l’Abruzzo con il 20,5%, la Lombardia con il 20,2%.
La media nazionale di startup e Pmi beneficiarie dei prestiti del Fondo è del 17,6% sul totale.
Negli ultimi due anni, 126 Pmi innovative sono state destinatarie di finanziamenti bancari facilitati dall’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI, per un totale di 66,4 milioni di euro e complessive 214 operazioni.
L’ammontare medio delle stesse è stato di 310.313 euro.
Complessivamente, negli ultimi 5 anni, in termini di distribuzione regionale dei prestiti erogati, troviamo al primo posto la Lombardia (€242 M), seguita dall’Emilia-Romagna (€95 M), dal Veneto (€74 M) e, più distanziate, dalle Marche (€46,6 M).