La nostra epoca si caratterizza forse per un eccesso di tecnologia e di soluzioni tecnologiche utili al miglioramento della qualità della vita. Mai nei decenni e nei secoli passati l’innovazione è stata così a portata di mano per le imprese come per i consumatori.
Ecco perché, ha dichiarato il vicepremier e Ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, il Governo ha il dovere “di fare in modo che le tecnologie e le idee innovative, che non sono necessariamente tecnologiche, possano essere messe al servizio dei cittadini”.
Dal palco di StartupItalia! Open Summit 2018 di Milano, Di Maio ha parlato di nuove tecnologie, azione di Governo, di pace sociale, di nuove professioni e soprattutto di futuro: “Come Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico stiamo monitorando i lavori e i processi all’interno delle aziende che cambiano, ed è chiaro ed evidente che se individuiamo come target il 2025 stiamo guardando al fatto che circa il 50% delle professioni in Italia si trasformerà ed il 20% di queste professioni sparirà. Non è necessariamente una cosa da temere se in un momento come questo il Governo ha a cuore la pace sociale e quindi affronta questi momenti cercando di sviluppare la possibilità per l’individuo di potersi riqualificare e reinserire lavorativamente”.
Rivolto agli innovatori, alle startup, le microimprese e le piccole e medie imprese (Pmi), il vicepremier ha poi affermato: “Dobbiamo aiutare il lavoro autonomo, il lavoro delle partite IVA, diminuire la tassazione su queste imprese. Siamo consapevoli che tutto sta cambiando alla velocità della luce e sta cambiando grazie a voi che state cambiando il mondo con le Vostre idee”.
Elencando le azioni di Governo, ha poi ricordato che, grazie alla legge di bilancio, nascerà dal 1° gennaio il Fondo Italiano Innovazione: “che per prima cosa, prende tutti i vari soggetti di venture capital che sono stati creati presso gli enti pubblici in tutti questi anni, li mette insieme e comincia a ragionare come unico fondo di venture capital sul modello francese, misto pubblico-privato, e che vuole raggiungere due obiettivi: quello di tenere in Italia le idee innovative, le startup innovative che sono asset strategici di una nazione in questo momento storico; fare anche campagna acquisti negli altri Paesi, come altri in questi anni hanno fatto con noi, e andarci a prendere altre idee innovative”.
“Ci sarà un miliardo di euro per partire”, ha specificato Di Maio, mentre i primi progetti saranno presentati in un evento che si chiamerà Open MiSE verso la fine di gennaio.
Ulteriori novità menzionate nel discorso del vicepremier sono i due tavoli sulla blockchain e sull’intelligenza artificiale, che partiranno sempre dal 1° gennaio 2019, con l’obiettivo di dar vita ad una strategia nazionale su questi temi.
“Da gennaio, con un fondo di 45 milioni di euro disponibile presso il Ministero, inizieremo a portare la blockchain nel Made In Italy su una filiera per contrastare la contraffazione”, ha rilanciato Di Maio.
“Vogliamo coinvolgere una filiera del made in Italy per dimostrare come le nuove tecnologie messe a disposizione possono migliorare qualità del business e qualità dei processi produttivi e quindi anche la qualità della vita”.
“Sull’intelligenza artificiale stiamo invece sviluppando un altro progetto da sperimentare ma che ci aiuterà tantissimo come Governo e come Stato, che è quello sulla semplificazione: abbiamo avuto già vari contatti con aziende che lavorano sull’Intelligenza Artificiale che ci permetteranno, in poco tempo, di capire, quanto nell’ordinamento ci sia di sovrapposto bloccando le aziende e le Piccole e Medie Imprese”, ha chiarito il Ministro.
Altri due temi chiave toccati dal vicepremier sono la formazione 4.0 e l’impresa 4.0, che sono state rinnovate nella manovra di bilancio: “Se nei prossimi anni riusciremo a digitalizzare le nostre piccole e medie imprese, che per il 99% sono sotto i quindici dipendenti e non hanno le dimensioni per fare gli investimenti innovativi, allora noi riusciremo anche a far migliorare il livello di produttività delle nostre aziende, che hanno un gap di produttività rispetto a tutti gli altri Paesi europei. Gap legato anche a un processo digitale che a volte non è mai partito o spesso si è fatto male, perché nelle nostre piccole e medie imprese manca molto spesso il cosiddetto manager dell’innovazione: un manager della trasformazione digitale. Questa figura l’abbiamo voluta con molta forza. Nella legge di bilancio ci saranno 40 mila euro per ogni azienda che vorrà assumere un manager dell’innovazione per avviare il suo processo di trasformazione digitale”.
Il discorso integrale dell’intervento del Ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio