E’ diminuito nel 2015 il numero di startup tecnologiche europee che ha raggiunto un miliardo di dollari di valutazione, ma sul piatto della bilancia va messo il peso del settore nel suo complesso, che nella Ue sta generando forti ricavi rispetto agli Usa.
Questo in sintesi il messaggio del report della banca d’investimenti britannica GP Bullhound, secondo cui l’anno scorso l’Europa ha prodotto 10 startup da un miliardo di dollari in seguito ad una vendita, quotazione in borsa o valutazione da parte di investitori privati.
Fra questo si ricorda la britannica Blipper, gruppo specializzato in computer vision; la tedesca Hello-Fresh, specializzata nell’ecommerce di pasti a domicilio, e la svizzera MindMaze, startup specializzata in realtà virtuale.
Il dato complessivo, riporta il Financial Times, è in calo rispetto al 2014, quando le startup da un miliardo di dollari in Europa erano state 14.
Per fare un confronto, lo scorso anno negli Stati Uniti sono state 30 le startup con una valutazione di almeno un miliardo di dollari, mentre la regione che ha registrato il tasso maggiore di crescita è stata l’Asia.
Ma al di là dei dati numerici, secondo Manish Madhvani, managing partner alla GP, il punto di forza delle startup europee è la qualità: “Tutti gli indicatori dicono che la tendenza è quella di una crescita stabile, in un mercato maturo che ha evitato gli eccessi degli Usa privilegiando modelli di business sostenibili”.
In media, le startup europee da un miliardo di dollari hanno generato 315 milioni di dollari di ricavi, a fronte dei 129 milioni di dollari di quelle statunitensi.
Spotify, il servizio di musica in streaming con sede a Stoccolma, è la startup europea che vale di più, con una valutazione di 8,5 miliardi di dollari nel 2015.
Nella Ue la classifica delle startup innovative da un miliardo di dollari è guidata dal Regno Unito, con 18, a seguire c’è la Svezia al secondo posto, la Germania al terzo e la Francia al quarto.
Tre startup europee hanno lasciato la top ten da un miliardo di dollari l’anno scorso: si tratta della britannica Powa Technolgies, specializzata in mobile commerce, finita in amministrazione controllata dallo scorso febbraio dopo un anno difficile.
Fuori dalla top ten anche il provider di pagamenti russo Qiwi, e il retailer online Ulmart.
Fra il 2000 e il 2015 l’Europa ha prodotto 47 startup da un miliardo di dollari.