Disponibile sul sito dell’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani, il “Libro Bianco sulle Città Metropolitane”, sintesi di proposte e idee formulate sui territori e da riportare in una agenda nazionale per le Città Metropolitane.
Il documento è stato presentato in anteprima nella due giorni di Firenze del Forum Start City (28-29 gennaio). E proprio dalla necessità di un’agenda strategica nazionale è partito Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore Anci per le città metropolitane, aprendo i lavori della manifestazione fiorentina: “Il Libro Bianco fotografa al meglio le criticità e le opportunità concentrate nelle 14 realtà metropolitane nazionali, indicando gli assi lungo cui è possibile trovare una sintesi efficace: pianificazione territoriale, riqualificazione urbana, mobilità e trasporti pubblici”.
“Il nostro obiettivo al termine dello studio – ha sottolineato Nardella – è quello di creare le condizioni per aggregare in modo organico settore pubblico e privato, lungo tre filoni: attrazione degli investimenti, condivisione delle priorità infrastrutturali e innovazione nei processi decisionali su burocrazia, trasparenza, legalità, per facilitare la vita delle imprese”.
Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Roma Capitale, Palermo, Catania, Messina e Cagliari (le 14 Città Metropolitane individuate dalla Legge n. 56/2014, nota anche come “Legge Delrio”), “dovranno rappresentare una vera e propria cerniera tra le dodici Regioni e i circa 1800 Comuni che sono coinvolti nella loro costruzione. Un percorso che – ha precisato il sindaco di Firenze – va costruito partendo dai piani strategici che ogni ente metropolitano dovrà elaborare, coinvolgendo al massimo i Comuni limitrofi ed anche quelli medi”.
Attorno alle Città Metropolitane, ha piegato Piero Fassino, presidente dell’Anci e sindaco di Torino, “si concentra un altissimo grado di integrazione tra politiche economiche, produttive, culturali e di welfare. Inoltre è nelle città che si produce la maggior parte del PIL nazionale ed è nelle città che vive il 50% della popolazione; così come è qui che si concentrano anche le maggiori criticità come la povertà o il disagio giovanile”.
“Il 2016 deve essere l’anno del definitivo decollo se vogliamo che questo ente sia davvero il motore di sviluppo e innovazione del nostro Paese”.