Lo scontro

Starlink per la Difesa, Meloni: “Mai parlato con Musk. Neanche io ho le idee chiare, ma istruttoria avviata”. E per ridurre il digital divide? “So che è una delle ipotesi in campo”

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Giorgia Meloni risponde su Starlink e nega di averne parlato con Elon Musk. Ammette l'avvio di un'istruttoria sull'uso del sistema satellitare per comunicazioni fra ambasciate e forze armate. "Agisco sempre per l'interesse nazionale, meglio Starlink o rinunciare alla protezione dei dati?".

Giorgia Meloni affronta senza peli sulla lingua il tema Starlink , dopo le accuse di ‘amichettismo’ nei confronti di Elon Musk che vanno avanti da giorni e che hanno acceso il dibattito dopo l’indiscrezione di Bloomberg poi smentita di Palazzo Chigi.

Superando quindi i toni tecnici del ministro della Difesa Guido Crosetto, che ieri durante il question time in Parlamento era stato più abbottonato della premier sulla vicenda, ammette che un’istruttoria sulla possibile adozione del sistema satellitare di difesa è avviata. Ma aggiunge anche che siamo ben lungi da una decisione finale che, nel caso, passerà comunque anche dal Consiglio Supremo della Difesa fino al Parlamento.

Quello che conta di più è il dato politico: Meloni non ha le idee chiare sulla vicenda, ma ha il merito di porre il tema sul tavolo del dibattito europeo. E’ meglio affidarsi a Starlink, il sistema americano che già funziona nelle more di Iris2 che sarà operativo non prima del 2030, oppure è meglio farne a meno e rinunciare volontariamente a quel tipo di protezione dei dati per comunicazioni delicate come quelle di ambasciate e forze armate? Il tema, al di là del battage politico di questi giorni, si pone eccome ed è un tema di sicurezza nazionale, aggiunge la premier.

E per ridurre il digital divide? “Ero rimasta a Starlink come una delle ipotesi in campo”

Inoltre, è stato chiesto a Meloni anche “un possibile uso della connettività via Starlink per ridurre il digital divide in Italia e per non perdere i fondi del PNRR”.

La Premier ha detto: “Non le posso rispondere con precisione, perché sono rimasta a Starlink come una delle ipotesi in campo, vi farò aggiornare, nel caso, dal Sottosegretario Butti. Comunque, questo è uno dei tanti temi che dovremo affrontare”.

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Starlink, Meloni ‘Non ho mai parlato della vicenda con Musk’

“Non ho mai parlato personalmente di queste vicende con Musk”. Lo ha assicurato il premier Giorgia Meloni rispondendo alla domanda specifica sul caso Starlink durante la conferenza stampa di inizio anno dopo le polemiche e le accuse di “amichettismo” dell’opposizione.

“Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e diventino il centro del dibattito, e continuino ad essere discusse anche dopo essere state smentite, come il fatto che c’era stato un contratto firmato con Space X. In questo caso non parlo di voi, parlo soprattutto dell’opposizione. Non so se altri siano abituati ad utilizzare il pubblico per fare dei favori agli amici ma sicuramente non è il mio costume. Io valuto gli investimenti stranieri con un’unica lente, che è la lente dell’interesse nazionale, e non delle amicizie o delle idee politiche di chi eventualmente deve investire”, prosegue Meloni.

Quindi, Meloni inquadra la vicenda nell’ottica dell’interesse e della sicurezza nazionale.

Meloni: ‘SpaceX ha illustrato al Governo tecnologia di cui dispone’

Sul caso specifico, Meloni aggiunge che “SpaceX ha illustrato al Governo una tecnologia di cui dispone, che consente di comunicare in sicurezza a livello nazionale, ma soprattutto a livello planetario. Che per noi significa soprattutto garantire comunicazioni sicure nel rapporto con le nostre sedi diplomatiche e per esempio con i nostri contingenti militari all’estero. Informazioni e comunicazioni che sono molto delicate”.

Si tratta, ha aggiunto Meloni, di normali interlocuzioni “che rientrano nella normalità per un governo. Abbiamo decine di aziende che si propongono, dopo di che si fa una istruttoria e si decide. Non capisco le accuse che sono state rivolte”. Ed è in questa fase di istruttoria che ci si trova nei confronti di Starlink. All’esito dell’istruttoria, se ci sarà interesse, la questione si porrà nelle sedi competenti che sono in questo caso “dal Consiglio Supremo di Difesa al Parlamento”, aggiunge. Quindi siamo ben lungi da una decisione finale sulla vicenda.

Starlink, Meloni ‘E’ il soggetto tecnologicamente più avanzato, non ci sono alternative pubbliche’

“Neanche io personalmente ho le idee chiare su questa vicenda – ha ammesso Meloni  perché da una parte si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni molto sensibili e molto delicate parlando con il soggetto tecnologicamente più avanzato in questo campo e senza alternative pubbliche. E dovremo parlare del fatto che l’Italia e l’Europa non siano arrivati in tempo su questi temi, per cui l’alternativa è non avere una protezione. Si tratta di scegliere – ha aggiunto – una soluzione tra due scenari, nessuno dei quali è ottimale”.

Un domani, “ci saranno dei soggetti pubblici in grado di garantire la protezione di queste comunicazioni (riferimento indiretto a Iris2 ndr) ma oggi non ci sono”, aggiunge.

Il dilemma è europeo

Il dilemma quindi è fra avere almeno temporaneamente un sistema già attivo, per quanto di provenienza americana, oppure non avere una protezione di questo tipo finché non sarà pronta un’alternativa. “Questo è il dibattito che va aperto, e io sono laica. Però devo porre la questione, perché se domani quelle comunicazioni finiscono nelle mani sbagliate il Governo ne è responsabile”, dice Meloni.

In conclusione, la premier osserva che lo stesso problema “noi lo abbiamo sui data center. Però non è che quando Microsoft ha fatto gli investimenti sui data center qualcuno si è stracciato le vesti. Allora capiamoci, il problema con Space X è che è privato o sono le idee politiche di Elon Musk? Perché io non faccio favori agli amici, ma nemmeno accetto che persone che a persone che hanno buoni rapporti con me venga appiccicata addossi una lettera scarlatta”, chiude, precisando che il tema è oggettivo e che con criteri di sicurezza nazionale va trattato.

Bruxelles dà l’ok, critiche da diverse cancellerie

Resta il fatto che le interlocuzioni avviate dall’Italia con Elon Musk non sono ben viste da tutti nella Ue. Fino a che punto il tema della sicurezza nazionale può valere nel più ampio contesto europeo e globale? Il nuovo esecutivo europeo non si è ancora espresso apertamente sul nuovo corso della presidenza Trump. Le ingerenze di Elon Musk su questioni di politica interna europea non sono piaciute a diverse cancellerie europee, a partire da Francia, Germania e Spagna.

Bruxelles attraverso un portavoce ha fatto sapere che di fatto l’Italia è sovrana e decide in autonomia su questioni interne. “Un Regolamento UE istituisce il sistema IRIS² ed è pertanto applicabile in tutta l’Unione Europea. L’Italia come Stato sovrano ha il pieno potere discrezionale di procedere con decisioni e azioni sovrane”.

Ma se l’Italia chiudesse l’accordo da 1,5 miliardi con Styarlink avrebbe il budget sufficiente per essere protagonista in Europa nel quadro del progetto Iris2?

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