Negli ultimi giorni è stato tutto un rincorrersi dei mass media a ricordare – e giustamente – Lucio Dalla. Spiace però che nessuno di coloro che lo hanno fatto, non abbia saputo o voluto ricordare l’impegno sociale di Lucio, che raggiunse la massima espressione nel 2003, quando Pubblicità Progresso riuscì a fare una delle più commoventi campagne sulla problematica dei down, tutta basata su una canzone scritta da lui per l’occasione.
Nel 2002 era appena terminato l’anno europeo del disabile, e così, passata la solita ondata di retorica e di campagne generiche, decidemmo che era venuto il momento di fare qualcosa di significativo. Chiesi a Lucio se avesse avuto voglia di scrivere una canzone in cui spiegare che la vita è un mistero anche quando si palesa sotto forme sfortunate, come quella della sindrome di down, ispirandosi ai concetti espressi nelle “Lettere sul dolore” di Emmanuel Mounier.
La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.La campagna sarebbe stata basata su un intero videoclip – da cui trarre anche uno spot – da diffondere soprattutto tramite le tv musicali. L’autorevole consiglio ci era stato dato dal Presidente Ciampi, che durante un incontro con Pubblicità Progresso al Quirinale, ci aveva esortato a parlare soprattutto ai giovani.
Lucio ci lavorò su durante l’estate, e a settembre mi chiamò per farmi ascoltare “Per sempre presente“, che poi inserì nel disco “Lucio”. Raccontava la storia di un down che incontrava una persona normale al parco, e le confidava quanto era capace di commuoversi per la bellezza del creato, lui che in quel momento, e per caso, “si sentiva di un bene che quasi si vergognava“. Il titolo significava che la misteriosa fiammella della vita ha un significato sempre e comunque.
Ma Lucio non si accontentò di regalarci la canzone – che termina con una bella coda al sax di Stefano Di Battista – e volle coinvolgersi nella realizzazione della campagna. Essendo un gran solista preso da mille impegni non fu facile inserirlo in un team di lavoro di pubblicitari, ma l’amicizia che nacque fece superare ogni problema.
E tutto si chiarì quando riuscii a catturarlo durante un suo viaggio a Milano, e gli feci incontrare Lorenzo Crosta, presidente della cooperativa Soolcoop, che nel nord Milano ospitava disabili, minorati psichici, ex drogati e carcerati, e li accoglieva in famiglie facendo ritrovare loro la dignità di essere al mondo, lavorando in officine specializzate in produzioni per terzi. Lucio fu subito molto colpito da quell’iniziativa, e così decidemmo rapidamente cosa fare: avrebbe mandato il regista dei suoi videoclip – Ambrogio Lo Giudice – a girare una giornata di un down ospite della cooperativa, ma un down molto speciale, in quanto aveva 53 anni. Una scelta ardita, visto che nell’immaginario collettivo i down – soprattutto nelle campagne sociali – hanno sempre otto o nove anni, e poi non si vedono più.
Da quel lavoro fu tratto il videoclip che possiamo vedere, e poi a seguire lo spot di 30 secondi, declinando inoltre la campagna che si chiamò “E allora?” su tutti gli altri mezzi.
L’head line della campagna recitava “Se tu potessi sentirti un momento come me, capiresti il bello della vita”.
Ma si trattò anche della prima campagna multimediale e interattiva di Pubblicità Progresso. Nell’iniziativa furono coinvolti anche gli allievi di un corso di narrativa della Regione Lazio tenuto da Cinzia Tani e Roberto Cotroneo, ciascuno dei quali scrisse un racconto su un tipo diverso di disabilità, ambientato in un diverso paese del mondo, descrivendo il giorno del compleanno della persona disabile come se fosse il proprio. I racconti vennero pubblicati sul sito della campagna e il pubblico fu invitato a leggerli, a partecipare a un forum di discussione, e a votarli. Con questa iniziativa fu raggiunto quindi anche l’obiettivo di incoraggiare pubblico giovane alla lettura e alla scrittura, moltiplicando gli effetti benefici della campagna sul tessuto sociale. Inoltre, l’editrice Piemme li raccolse in un libro che conteneva anche il dvd del videoclip, e il cui ricavato fu devoluto alla cooperativa.
L’obiettivo della campagna era anche quello di raccogliere commesse di lavoro per la cooperativa Soolcoop, che viveva e vive di commesse per la realizzazione di macchine automatiche, di montaggi elettrici, eccetera. Purtroppo si era appena all’inizio di una imponente fase di delocalizzazione all’estero anche per questo tipo di lavorazioni, e il raccolto fu modesto.
Chiamarono invece a centinaia i genitori di down che chiedevano di poter far vivere i propri figli disabili in un luogo che aiutava i ragazzi a recuperare la loro dignità grazie al lavoro!
Con nostra grande sorpresa il Presidente Ciampi ci invitò nuovamente al Quirinale, e come suo ringraziamento per questa campagna, volle insignire Lucio e me dell’onoreficenza di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Divertente e commovente ad un tempo l’aneddoto sull’uscita dal Quirinale: Il down protagonista del videoclip, Ciccio, volle passeggiare per Roma, mostrando a tutti quelli che incontrava il libro con la sua foto in copertina. Altrettanto fece Lucio, dopo essersi messo sul panciotto l’insegna dell’onoreficenza (quella per le grandi occasioni, che in realtà non si usa mai, che consiste in un grande medaglione con una croce di vermeil e smalto bianco appeso ad un grande nastro tricolore) e presentandosi come il primo dei “mongolini”, come si usava dire affettuosamente a Bologna parlando dei down…E come tale aveva voluto apparire alla fine del videoclip per un attimo, ritenendosi il più brutto di tutti, mentre sospirava: “E allora?”.