Cosa c’entrano le donne con la lotta ai cambiamenti climatici? C’entrano, c’entrano. Ce lo spiegano, anzi ce lo cantano, un gruppo di bravissime e sconosciute cantanti riunite dall’associazione australiana Women For Climate Action & Hope in occasione della Conferenza sul clima di Parigi.
Che le donne siano il motore del mondo, lo dice innanzitutto il fatto che si accollano il peso di portare per nove mesi nel proprio ventre i figli, per poi metterli al mondo, nutrirli, curarli.
Più in generale, le donne sono prevalentemente responsabili per la produzione alimentare, per l’approvvigionamento idrico e il riscaldamento domestico, la preparazione del cibo. Tutte attività che impattano direttamente sui cambiamenti climatici.
Le donne hanno poi una capacità di adattamento che conferisce loro conoscenze capaci di aiutare le famiglie a convivere con le mutevoli realtà ambientali, nonché di contribuire alla soluzione. Queste strategie per affrontare la variabilità del clima sono ancora una risorsa in gran parte inutilizzata. Anche perché tendono ad essere sottorappresentate nel processo decisionale sui cambiamenti climatici a tutti i livelli.
Per questo motivo l’associazione australiana Women For Climate Action & Hope ha registrato un video musicale prendendo a prestito una canzone di un autore australiano molto amato, John Farnham. Il titolo, You’re the voice, è stato cambiato in We are the voice.
Tramite la piattaforma Thunderclap, propongono di diffondere a cascata il video su tutti i social network, così da creare un movimento di moral suasion sui governi.
Il testo della canzone, leggermente modificato recita: “Noi abbiamo la possibilità di voltare pagina. Possiamo scrivere quello che vogliamo scrivere. Dobbiamo far quadrare i conti, prima di diventare troppo vecchi. Siamo tutti la figlia di qualcuno. Siamo tutti il figlio di qualcuno Per quanto tempo possiamo guardare in faccia la canna di una pistola? Noi siamo la voce, cerchiamo di capirlo, facciamo rumore, facciamolo sapere chiaro e forte. Non stiamo in silenzio, non possiamo continuare a vivere con la paura. Noi siamo la voce…”
Un sito apposito si incarica di tenere informati tutti sul prosieguo dell’iniziativa, proponendo molti temi sul cambiamento climatico.
Maggiori informazioni si trovano su questo dettagliato articolo dell’Huffington Post.