Campagne sociali

Spot&Social: la geolocalizzazione contro i rischi dell’AIDS

di Alberto Contri |

Le campagne sociali per sensibilizzare sui rischi dell’AIDS usano linguaggi sempre più ‘nuovi’ per arrivare ai giovani. Un esempio è la campagna di McCann Erickson che ricorre alla geolocalizzazione di Google.

La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto

Contri, presidente della Fondazione Pubblicità

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qui. La geolocalizzazione di Google per tornare a sensibilizzare sull’AIDS, pericolo sociale che i giovani sembrano avere dimenticato?

Ebbene sì.

E a pensare di sfruttarne il concetto in maniera originale è stata la McCann Erickson di Helsinki:

La prima campagna di informazione sull’AIDS in Italia è stata fatta da Pubblicità Progresso, che si preoccupò subito di evitare l’emarginazione sociale dei malati.

Da allora sono passati quasi trent’anni, la ricerca medico-scientifica ha fatto passi da gigante, ma la malattia è sempre in agguato.

Anche perché i giovani sembrano aver allentato la guardia, smettendo di prendere le dovute precauzioni.

Ecco perché si moltiplicano le campagne che, evitando i toni paternalistici, cercano di usare un linguaggio più adatto a forare la corazza dell’indifferenza.

Considerata l’importanza che ha il pene per il maschio, particolarmente centrata pare la “reason why” di questa campagna realizzata per MTV dalla Lowe Brussels: “Anche il pene ha i suoi sentimenti…”.

Ma resta indimenticabile la campagna della TWBA di Parigi, che nel 2005 ha vinto un oro al Cannes Advertising Awards. Si tratta di un cartone animato, un vero e proprio videoclip a tratti esilarante, esplicito e delicato ad un tempo. Raccontando l’emancipazione sentimentale e sessuale di una ragazzina, ricorda che “La vita dura abbastanza per permetterti di trovare il partner giusto”…a patto di non interromperla per non esserti protetto quando era necessario!

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