L'impegno

Spot&Social. Festa della donna, partiamo dalla parità di genere

di Alberto Contri |

A favore della parità di genere, si batte da anni anche Pubblicità Progresso con la campagna Punto su di Te, la cui seconda fase è volta a dare al lavoro delle donne il suo giusto valore.

La rubrica Spot&Social ha lo scopo di illustrare ogni settimana una o più campagne pubblicitarie di particolare interesse sociale. Rubrica a cura di Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità ProgressoPer consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Qualche settimana fa Mark Zurckerberg, fondatore di Facebook, ha dato l’ennesima risposta corretta della sua carriera. A una nonna che gli aveva scritto di star incoraggiando sua nipote a uscire con il nerd della scuola, perché “potrebbe essere il nuovo Mark Zuckerberg!”, ha replicato con un semplice: “Even better would be to encourage them to be the nerd in their school so they can be the next successful inventor!” (“Ancora meglio sarebbe incoraggiarle ad essere il nerd della scuola, così potranno essere future inventrici di successo”).
Ogni disciplina è alla portata di uomini e donne, se ci ricordiamo di dare a ognuno i giusti modelli da seguire. Del resto, cosa ne sarebbe del progresso scientifico, senza il desiderio di emulazione e superamento?

In occasione della Festa delle donne che si celebra oggi, 8 marzo, anche Microsoft ci invita a riflettere, con il video “International Women’s Day 2016: What are you going to make?”.

Interrogando alcune giovani studentesse sulle grandi invenzioni dell’ultimo Secolo, tutte hanno saputo nominare diversi importanti scienziati, Einstein, Tesla, Edison.
Ma quante delle scoperte con cui abbiamo a che fare ogni giorno senza saperlo sono merito di altrettante donne?

Il sito interattivo di UN Women, “Women Footprints in History”, prova a dare una risposta ripercorrendo alcune delle conquiste femminili che hanno contribuito a cambiare il ruolo delle donne nella Storia.
Tra queste, ricordiamo Billie Jean King, campionessa di tennis e attivista, che nel 1973 invitò al boicottaggio degli U.S. Open a meno che i premi di donne e uomini non fossero equivalenti, rendendo così il celebre torneo il primo a riconoscere la pay equality.

Tuttavia, la disparità di stipendio a parità di competenze e impiego è ancora a oggi una questione non risolta. Secondo la stima è di Eurostat, nel 2014 il divario retributivo di genere si attesta al 16,1% nell’Unione europea (UE). In altre parole, le donne hanno guadagnato in media 84 centesimi per ogni euro di un uomo (Fonte: Sole24Ore).

A favore della parità di genere, si batte da anni anche Pubblicità Progresso con la campagna Punto su di Te, la cui seconda fase è volta a dare al lavoro delle donne il suo giusto valore.

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