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Spot&Social, è Pokémon Go mania

Il periodo estivo è per eccellenza quello dei “tormentoni”: che si tratti di una canzone, una moda, un modo di dire, le città semi deserte e le spiagge affollate sembrano il luogo perfetto dove far rimbalzare all’infinito un unico argomento di discussione. Quest’anno la fa sicuramente da padrone Pokemon Go, l’applicazione per smartphone che Niantic Studio ha realizzato per Nintendo. Il successo del gioco per cellulari va rintracciato in diversi fattori e se ne sta continuando a discutere man mano che prende piede a livello mondiale, creando divisioni fra strenui difensori e detrattori convinti della sua futilità.

Pokemon Go fa sicuramente affidamento sul fattore nostalgia, leva molto usata dall’industria dell’intrattenimento: remake, sequel e prequel, canali tematici (soluzione sapientemente sfruttata da SKY), sono tutti modi di rinnovare interesse attorno a successi passati e coinvolgere di nuovo pubblici già strutturati. Le generazioni cresciute con i cartoni dei Pokemon ritrovano in questa applicazione un mondo amato e conosciuto, adattato alle nuove tecnologie. È infatti anche un primo modo di entrare in contatto con la realtà aumentata: usando il segnale GPS e la fotocamera degli smartphone i diversi giocatori possono vivere l’esperienza di incontrare sulla propria strada (attraverso il proprio schermo) i curiosi animaletti protagonisti dei cartoni. La componente sociale, che molti sociologi e psicologi hanno apertamente apprezzato, risiede nel fatto che i diversi giocatori condividono la medesima realtà parallela fatta di PokeStop, Palestre e luoghi dove convergere per cercare di catturare i Pokemon.

Viste le grandi potenzialità –Pokemon Go sta letteralmente dominando Internet, battendo “pilastri” del web come PornHub– non è difficile immaginare tutti i risvolti e gli usi che ne nasceranno. Partendo dalle cause più serie e drammatiche, che cercano eco e visibilità attraverso il gioco. L’artista siriano Khaled Akil, colpito dal successo dell’applicazione, ha fuso in alcuni scatti la tragica situazione del suo Paese e l’arrivo dei Pokemon nel mondo reale. Vediamo così spuntare tra le macerie di Aleppo e delle altre città siriane i protagonisti del cartone Nintendo, creando un contrasto surreale che punta a far riflettere sulle condizioni di vita della popolazione.

In altri casi, più felici, Pokemon Go è diventato un incentivo per volontariato e attività commerciali. In Indiana, negli Stati Uniti, il Muncie Animal Shelter ha avviato il programma Pokemon Dogs, con il quale i giocatori possono portare i cani del rifugio a fare una passeggiata mentre sono alla ricerca di Pokemon, così da farli socializzare e fargli fare esercizio.

Sempre negli USA la start up LureDeals sta cercando di monetizzare questa grande corsa al Pokemon trasformando i giocatori in clienti di bar, ristoranti e negozi attraendoli nelle diverse attività sfruttando i meccanismi di gioco dell’applicazione. Chi si iscriverà a LureDeals, ad esempio, potrà comunicare l’attivazione di una data promozione durante la quale i giocatori potranno beneficiare di funzioni come le Esche e gli Aromi, che in Pokemon Go consentono di attirare per un tempo limitato più Pokemon. Viene da sé che si crea così un meccanismo di evento e richiamo per i giocatori, che stando in un bar o in un ristorante il tempo di una consumazione possono accedere a diversi vantaggi per il gioco.

Pokemon Go è senza dubbio Il Fenomeno per eccellenza di questa estate e dei prossimi mesi, da osservare con curiosità e attenzione per comprenderne i possibili risvolti in aiuto anche della comunicazione sociale.

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