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Spot&Social. Dal Sudafrica Street Store: shopping gratuito per i senzatetto

Oggi parliamo di una assai interessante case history che testimonia come sia possibile fare beneficenza rispettando la dignità di chi è in difficoltà e ha bisogno di tutto. Da tempo immemorabile esistono organizzazioni, come da noi la S. Vincenzo, che raccolgono abiti usati da donare.

Ma Street Store è diverso: nato in Sudafrica, il bel progetto che si avvale del supporto di The Napier Haven Night Shelter, una Onlus che si occupa dei senzatetto.

La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Lo Street Store potrebbe essere definito un negozio volante in grado di dare anche ai poveri il piacere dello shopping degli oggetti di cui hanno bisogno.

The Napier Nigt Shelter mette a disposizione manifesti e il materiale espositivo per mettere in mostra sia vestiti usati che prodotti nuovi regalati da aziende. Le associazioni o i gruppi di volontariato che intendono organizzare uno Street Store chiedono i materiali e poi promuovono l’iniziativa tramite tutti i media locali possibili, social network in primis.

Poi preparano e gestiscono il negozio permettendo ai senzatetto di scegliersi le magliette, i vestiti, le scarpe, le coperte che servono e che più aggradano loro in base alle misure e anche ai gusti.

Dalle interviste ai beneficiati si scopre che il dono, fatto in questo modo (consentendo anche a chi non a mezzi di poter scegliere) si carica di un significato di grande valore, perché permette a chi è afflitto dalla povertà di non sentirsi obbligato a vivere con gli scarti degli altri, sentendosi per un attimo come qualunque persona in grado di comprare ciò che vuole a seconda del suo gusto.

L’iniziativa si sta diffondendo a macchia d’olio anche fuori dal Sudafrica. La sua utilità sociale consiste anche nel fatto che per gestire uno Street Store le persone – pur ricevendo tutto il materiale – imparano a svolgere quel volontariato di gruppo che è alla base della ricostituzione di un tessuto sociale sempre più smagliato.

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